Calo vertiginoso delle iscrizioni alle associazioni sindacali nazionali. Strenua difesa degli interessi LGBT anziché quelli dei lavoratori, sterili opposizioni al confronto, divisione e campanilismo: ancora una volta abbiamo la contro-prova che il modello del Corporativismo è l’unica ‘opzione di lotta’, come ci ricordava il nostro caro Rutilio. Perché la Giustizia è Sintesi, non divisione.
I dati dell’indagine Demoskopika. Calo maggiore per la Cgil: giù di 285 mila unità. Sale la Uil. E dall’analisi dell’attrattività dele organizzazioni dei lavoratori la Basilicata risulta la regione più “sindacalizzata”
APPEAL SINDACALE, LE REGIONI A CONFRONTO
L’indagine va oltre o semplici numeri forniti dai sindacati ma mette insieme da un lato il dato degli iscritti e dall’altro la partecipazione alle attività dei sindacati per definire appunto il tasso di “appeal sindacale”. Piemonte, Valle d’Aosta e Campania si collocano in coda alla graduatoria delle regioni “più sfiduciate” dalle organizzazioni sindacali. Al contrario, sul podio delle regioni a maggiore appeal sindacale si posizionano Basilicata, Toscana e Sicilia.
FORTE CALO PER LA PARTECIPAZIONE
Il drastico calo degli iscritti fa il paio con la decisa flessione anche la partecpazione. Circa 574 mila italiani over 13 anni, pari soltanto all’1,2% della popolazione di riferimento hanno dichiarato di aver svolto attività sociale gratuita per un sindacato nel 2016 con un decremento di oltre 9 punti percentuali rispetto all’anno precedente, viene sottolineato nel rapporto che, analizzando il periodo 2015-2017, ha tracciato una classifica delle regioni in relazione all’attrattività delle principali organizzazioni dei lavoratori sul territorio. Due gli indicatori utilizzati: gli iscritti ai sindacati di Cgil, Cisl, Uil e le persone di 14 anni e più che hanno svolto attività gratuita per un sindacato.