Cos’é la fratellanza?
E’ forse un rapporto innato fra un insieme di persone ovvero é un rapporto da costruire?
Si può rispondere che sono vere entrambe le affermazioni ma, mentre nel primo caso si tratta di un vincolo di sangue, nel secondo caso si tratta di rinascere a vita nuova, figli di uno stesso sentire e, perciò, nel senso che vogliamo intendere noi, figli nati negli ideali puri quali la Fede, la Giustizia, la Fortezza, la Temperanza e quant’altro può essere definito Virtù. Invero, si potrebbe rinascere figli dell’infedeltà, della ingiustizia, della debolezza, dell’intemperanza ed anche in questo caso si sarebbe fratelli, ci si sentirebbe compatti ed uniti, ma nel segno del vizio, contro gli Ideali. Quindi il concetto di fratellanza é monco se non si riferisce agli Ideali in virtù dei quali si diviene fratelli. La fratellanza ha un senso in quanto contiene gli ideali: essa é la forma, il corpo; quelli la sostanza, lo spirito.
Intesa nel senso positivo la fratellanza fra di noi é una cosa da costruire, visto che non abbiamo vincoli di sangue; é un’opera da edificare con sacrificio, rinuncia e lotta nella direzione dei nostri Ideali che devono essere il cemento della costruzione stessa.
Se per fratellanza si intende semplicemente lo scherzare insieme, il mangiare insieme, il parlare insieme, senza che vi sia un riferimento concreto, operativo, agli ideali non si pone alcuna pietra per quella costruzione, si rimane allo stesso punto (se si é fortunati), o, ancor peggio, si può retrocedere. Infatti, visto che si può divenire fratelli nel senso negativo, ci si può aggregare per paura della solitudine, ci si può aggregare per avere degli alleati al momento del bisogno, ci si può aggregare, ancor peggio, per portare altri alla realizzazione di uno scopo personale; in tutti questi casi e in altri simili non si é sinceri, si finisce per giustificare se stessi e gli altri su tante malefatte piccole e grandi, e il gruppo, inevitabilmente, diviene un coacervo di meschinità; in forza del concetto del “mal comune mezzo gaudio”, si definirà per capirsi solo fra i componenti del gruppo stesso e si diverrà settari. Per racchiudere il concetto in poche battute, oltre all’io individuale si sarà creato un io collettivo, più difficile da rimuovere.
In questo caso sarebbe bene rimanere in solitudine o quanto meno costituire un gruppo con la consapevolezza di dover crescere in senso positivo e di volere percorrere un duro cammino.
La via della conoscenza è, necessariamente, una via solitaria, e, se si vuole percorrere insieme per divenire fratelli, bisogna applicare gli ideali, i Principi che, diciamolo francamente, ci stanno molto stretti vista la dimensione del nostro io.
In gruppo, al fine di divenire fratelli nello Spirito, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sulla ricerca interiore e sbagliamo se vogliamo attaccarci passionalmente o, peggio, morbosamente agli altri in quanto aumenteremmo i legami mentre la via della libertà comporta lo sciogliere qualsiasi tipo di legame possessivo.
Dobbiamo renderci conto, pertanto, che la fratellanza dello Spirito, al momento, non è in atto, a meno che qualcuno di noi abbia il coraggio di affermare di avere incarnato gli ideali. Semmai si può affermare di essere conoscenti o amici che tendono a diventare fratelli nello Spirito. Attenzione alla presunzione in quanto é uno dei vizi maggiormente incarnati nell’uomo moderno e noi, fino a prova contraria, siamo uomini moderni.
Non bisogna dare per scontato che esista la fratellanza nello Spirito; viceversa bisogna dare per scontata la mancanza di essa per evitare di costituire un altro io collettivo, humus idoneo per la sovversione degli ideali.
Per concludere, la fratellanza in senso positivo é un rapporto da costruire a mezzo del sacrificio quotidiano e col cemento costituito dagli ideali di Fede, Giustizia, Fortezza, Temperanza (per dare risalto alle virtù da noi richiamate).
Senza ideali la fratellanza scade ed assume un valore negativo. Adesso si tratta di dare concretezza agli ideali.
La Fede e la Giustizia si concretizzano con senso della Gerarchia, spostando il proprio obiettivo fuori dal proprio io e dando un duro colpo all’importanza personale, acerrimo nemico da combattere.
La Fortezza si concretizza col duro lavoro dando così un altrettanto duro colpo alla passività e alla pigrizia.
La Temperanza si concretizza evitando l’impulsività dettata dalla passione, richiamando il senso del dovere.
E’ inutile ricordare che da soli sarebbe più facile giustificare ogni vizio ma se uno vuole stare in un gruppo per crescere deve augurarsi di non essere mai giustificato e di avere evidenziati i propri lati negativi; in questo senso bisogna augurarsi di avere accanto persone tutt’altro che accondiscendenti e che risultano antipatiche, e sostituire il concetto di simpatia (che può farci commettere degli errori di valutazione) col concetto di Giustizia.
In gruppo dobbiamo metterci nella mani del Capo ed avere sempre presenti gli ideali di partenza: con questo precetto diverremo fratelli nello Spirito e avremo la Libertà e la Vittoria.
Raido – Contributi per il Fronte della Tradizione – Anno 1, Numero 2