Nel momento in cui un uomo, con la propria parola, afferma la sua estraneità ad un evento, per il nostro comune codice d’onore, equivale ad una dichiarazione d’innocenza.
12 ottobre 2006
Luigi Ciavardini, attraverso i suoi legali, ha voluto indirizzare oggi un messaggio a tutti coloro che sostengono la battaglia per la verita’ sull’attentato del 2 agosto 1980:
“Vorrei inviare un messaggio ai tanti che si battono per vedere trionfare la giustizia nel processo per la strage di bologna. Spero e credo che gli spiacevoli episodi accaduti di recente producano il solo effetto di moltiplicare gli sforzi affinche’ emerga finalmente la verita’ sull’infame attentato alla stazione ferroviaria. Chi conosce la mia storia ricorda perfettamente la vicenda di pescara di fine anni ottanta: venne attribuita inizialmente a me una rapina commessa, come venne accertato poi in via definitiva, da altri. Da ventisei anni la mia fedina penale e’ intatta. Mi fa sorridere la storia per cui in questo periodo mi sarei preparato alla latitanza. Ho passato tutti i miei giorni a cercare un dialogo con le istituzioni, con la politica, con la gente normale. Ho accettato la sovraesposizione mediatica ogni volta, mettendoci la faccia e vivendo alla luce del sole. Ho sempre pensato che sia giusto accettare in modo composto il verdetto sull’attentato di bologna, anche se dovesse rivelarsi ingiusto, con la dignita’ di chi non deve mai abbassare lo sguardo perche’ ha la coscienza pulita e nella sua storia maledetta non esiste comunque la parola strage. Chi mi ha seguito in questi ultimi anni lo sa bene. Ho la massima fiducia nell’imparzialita’ della magistratura romana. La verita’ puo’ impiegare tanto tempo a rivelarsi ma alla fine arriva, sempre. Vi abbraccio tutti”.
E’ possibile scrivere a Luigi Ciavardini a questo indirizzo:
Luigi Ciavardini c/o casa circondariale di Regina Coeli via della Lungara 29 – 00165 Roma