Facendo un’analisi degli sport praticati in questi tempi, non possiamo che constatare come in essi venga messa da parte qualsiasi tensione verso valori etici e morali, in quanto vi è solo una ricerca esasperata del successo anche nelle cosiddette categorie inferiori. Gli interessi che gravitano intorno alle manifestazioni sportive sono troppo grandi per intendere l’azione sportiva libera e gratuita, senza tornaconto economico, facendo sì che essa, diventi una semplice contrapposizione fisica di uomini, dove la vittoria di una persona o di una squadra sull’altra è dovuta solamente a caratteri contingenti.Un riferimento di valore, invece, si può scorgere nella Roma antica dove i giochi, chiamati Ludi, avevano un carattere sacro ed erano un momento significativo per la vita comunitaria e spirituale delle genti romane. A presiedere ai giochi era un rappresentante della religione romana, questo perché i Ludi avevano il carattere di vero e proprio Rito Sacro, testimoniato dalla simbologia presente nei circhi e dal valore stesso che veniva attribuito all’azione "sportiva". Quella che appariva come una semplice manifestazione ludica era un simbolo, un’azione magica, della vittoria delle forze divine su quelle infere che si andava a rinnovare e fortificare nel singolo (atleta) e nella collettività, infondendo ad essi un principio di "fortuna". Per questo motivo i giochi dovevano svolgersi in assoluta regolarità, un qualsiasi turbamento o impedimento acquisiva il significato di disgrazia e sventura che poteva essere placato solo con la ripetizione corretta degli stessi. I Ludi, celebrati anche in onore degli eroi morti, erano visti come un mezzo di sostegno e di aiuto nella loro ascesi ultraterrena.
Al contrario, in quasi tutti gli sport moderni non vi é il più piccolo richiamo a questa concezione di sport, eccezion fatta per quegli sport naturali, quali la montagna, dove non vi è competizione fra persone, ma vi è una lotta dell’uomo contro se stesso e contro le sue debolezze, mediante l’adesione a principi di disciplina e controllo psicofisico, attraverso volontà audace di ardimento, così l’azione sportiva permette all’uomo di entrare in contatto con espressioni superiori della propria coscienza. Tutto questo va realizzato facendo attenzione a non tradurre in termini individualistici questa esperienza, non rischiando in questo modo di alimentare il proprio io.
Occorre, a questo punto, sottolineare la differenza tra azione- sportiva da un punto di vista tradizionale e sport moderno. Essa sta, come è facile intuirlo, nel fatto che la pratica sportiva di oggi è priva dell’elemento trascendente ovvero di quell’orientamento che la rende un’azione sacra, perché praticata anch’essa seguendo quei valori di lealtà, onore e sacrificio, che danno ad ogni gesto, anche il più semplice, il collegamento con il sacro. Oggi, per i più, lo sport è visto come un momento per coltivare il fisico esclusivamente sotto il profilo estetico o, peggio ancora, praticando sport cosiddetti "estremi", che danno l’infimo risultato di vanità e di mero soddisfacimento del proprio ego. Nulla di più lontano dall’azione guerriera ed impersonale.
Raido