In un mondo alienato da falsi scontri di civiltà e di religione, creati ad hoc ed in funzione del tutto strumentale, il paese che più di tutti sembra impegnato in questa campagna, l’America, non poteva certo tralasciare un veicolo ormai importante come quello dell’intrattenimento ludico. Negli USA è stato infatti presentato "Left behind", videogame creato dalla comunità cristiano-evangelica (60 milioni di elettori), il cui scopo è uccidere gli "infedeli" e covertire gli altri, redimendo così un mondo in cui la distruzione planetaria ha risparmiato poche cose, tra cui lo stato d’Israele…e intanto tra le proteste della chiesa ufficiale americana, ed il tacito assenso delle istituzioni americane, il gioco è già un successo.
Il nuovo fronte della periodica “guerra culturale” negli Usa è arrivato giusto sotto Natale, con un videogioco che divide i cristiani evangelici da quelli delle confessioni tradizionali. Pomo della discordia è Left Behind: Eternal Forces, basato su una collana di libri diventata di culto tra gli evangelici americani. Si convertono atei in cristiani, si uccidono i non credenti, si avanza pregando. Uscito nei negozi il mese scorso con il bollino “adatto agli adolescenti”, il videogame è diventato un caso nazionale, con associazioni che chiedono alla catena di ipermercati Wal-Mart di ritirarlo dagli scaffali, la Wal-Mart che si arrocca e i produttori che difendono il suo messaggio. Intanto, il gioco è già un successo. Una scena di Left Behind: Eternal ForcesIl gioco. In un’apocalittica New York di un futuro imprecisato, dopo che oscure profezie bibliche si sono avverate provocando milioni di morti, una popolazione di atei rischia di cadere nelle grinfie di un finto politico che in realtà è l’Anticristo. Per salvare il mondo, i virtuosi dovranno convertire gli atei al cristianesimo, difendendosi dalle forze del male con la preghiera, ma anche sporcandosi le mani uccidendo i soldati dell’Anticristo. Un esercito russo-arabo ha sterminato la popolazione mondiale, Israele è miracolosamente salvo, i veri credenti sono saliti in paradiso, l’Anticristo è un lugubre rumeno, nonché ex segretario generale dell’Onu, che di cognome fa Carpathia: Left Behind, si sarà capito, è un polpettone che mescola precetti e spauracchi del classico repertorio politico-religioso evangelico. Roba di nicchia in Europa ma non negli Usa, dove si contano oltre 60 milioni di evangelici: tanto che la collana degli omonimi libri ha venduto circa 63 milioni di copie. Ma in un momento storico in cui gli Usa sono stati accusati di aver lanciato una crociata contro il mondo islamico, temi del genere sono esplosivi. La protesta. Tre gruppi cristiani liberal-progressisti si sono scagliati contro Left Behind, definito a turno “violento”, “pericoloso”, “immorale”, “antitetico al messaggio di Gesù Cristo”, “istruttivo videogioco per la guerriglia religiosa” e persino “negativo per la società civilizzata e la stessa democrazia costituzionale”. “Dopo che hai ucciso qualcuno, devi ricaricare i tuoi punti-anima e per farlo ti dedichi alla preghiera. Credo che il messaggio sia estremamente chiaro”, ha detto Clark Stevens, co-direttore di Campaign to Defend the Constitution, uno dei gruppi che si sono scagliati contro il videogame. Come spesso accade nelle controversie su un prodotto venduto un po’ dappertutto, di mezzo ci è finita la Wal-Mart, che tra l’altro ha messo Left Behind sugli scaffali di circa un punto vendita su venti. La compagnia si è difesa sostenendo che “la decisione di quali prodotti offrire nei nostri negozi è basata su quello che crediamo i nostri clienti vogliano comprare”. Come a dire: gli affari sono affari. Ma detta da una società che in passato ha scelto di non vendere la pillola del giorno dopo, o i cd di gruppi rock con testi un po’ spinti, la risposta non può soddisfare i critici di Left Behind. Un ipermercato Wal-MartLe difese dei produttori. “La realtà è che il nostro gioco diffonde la preghiera e l’adorazione di Dio, e non ci sono uccisioni in nome di Dio. Ci sono morti ammazzati, sì, ma è un videogioco. La base del gioco è il benessere spirituale”, si è difeso Troy Lyndon, amministratore delegato dalla Left Behind Games, che si definisce un “discepolo di Cristo”. E intanto gongola: le vendite iniziali del videogame sono andate benissimo, dice, e in fondo le polemiche sono tutta pubblicità gratuita. Ma anche Lyndon ce l’ha con Wal-Mart, perché nei suoi ipermercati Left Behind viene collocato nella sezione videogiochi, mentre secondo lui il gioco punta a una clientela di cristiani non necessariamente smanettoni. Per questo, la casa produttrice sta cercando di espandere la rete di vendita anche ai tanti Christian stores disseminati negli Usa. Se a Natale lo scoprono le mamme evangeliche per i loro figli, per l’Anticristo si fa dura.
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