Ecco l’ennesimo esempio di "Democrazia buona solo per chi voglio io". La ballerina più famosa del Regno Unito dichiara la sua simpatia per il National Party, e giù polemiche e insulti a non finire. Nessuno la risparmia, tutti contro di lei. Prima viene difesa a spada tratta la libertà d’opionione, poi…guai se non ci si appiattisce ai livelli di chi si fa portatore di questo falso valore. Falso dal momento in cui si aggredisce chiunque non la pensi come te. Classico esempio di "democrazia"!
LONDRA – È stato sospeso per breve tempo, ma è stato ripreso poco dopo, il balletto ‘Giselle’ interpretato dalla ballerina Simone Clarke al teatro Coliseum di Covent Garden, dopo che la polizia ha allontanato i manifestanti dell’ associazione ‘Uniti contro il fascismo’ dallo stesso teatro, nel quale avevano fatto irruzione per protestare, issando manifesti e distribuendo volantini. Simone Clarke era salita recentemente agli onori della cronaca perchè in possesso di una tessera del ‘British National Party’, il partito ultra-nazionalista del Regno Unito.
Con slogan del tipo «balletto, non fanatismo», «balletto contro il razzismo» e «il BNP deve andare a casa», i militanti avevano animato le ore precedenti alla prima esibizione della Clarke, dopo il suo «outing» politico. La trentaseienne, nota ormai con il soprannome «BNP ballerina», non è uscita dai camerini per rispondere ai manifestanti. Ad assistere allo spettacolo c’era anche un importante membro del BNP, Richard Barnbrook.
Dopo che il quotidiano Guardian aveva smascherato la sua fede politica, Simone Clarke aveva dichiarato al domenicale Mail on Sunday: «A volte sembra che il British National Party sia l’unico partito che cura i nostri interessi. Sono stata etichettata come una razzista e una fascista solo perchè ho una mia opinione sull’immigrazione, e intendo l’immigrazione di massa. Ma questo tema non preoccupa la maggior parte della gente? Adesso tutto sarà diverso. Mi chiameranno la ‘BNP ballerinà. Ma non smentisco nulla di quello che hanno detto di me. Rimarrò un membro del partito».
Richard Barnbrook ha invece giustificato la sua presenza a teatro con la volontà di aiutare psicologicamente la Clarke: «Normalmente non vado a vedere il balletto ma sono qui per sostenere Simone. Sto sostenendo la sua libertà di espressione. I dimostranti? Hanno il diritto democratico di protestare e di fare opposizione. Ma non è giusto prendere una ballerina e dirle che non ha il diritto di fare il suo lavoro». Simone Clarke, in apparente contraddizione con le sue convinzioni sul tema dell’immigrazione, è fidanzata con il collega ballerino Yat-Sen Chang, di nazionalità cubana e di origine cinese.
Fonte: www.corriere.it