Iran…you’re the next!

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    Finita la "dittatura" di Saddam ecco che spunta all’orizzonte un nuovo nemico: l’Iran. Ovviamente non c’è cosa più semplice che creare un altro "spauracchio" pubblico, un nuovo demonio da attaccare e distruggere, ed ecco che come fu per l’Iraq di Saddam e le sue armi di distruzione di massa (mai trovate ed ora ufficialmente smentite anche dal pentagono), spuntano "nuovi indizi" con tanto di studio accurato sulla partecipazione dell’Iran nella fattura delle bombe usate dai ribelli irakeni…a noi sembra che lo zio Sam abbia molta fretta di trovare un altro nemico nella regione, soprattutto per giustificare un conflitto che ha palesato il suo vero, ed unico, lato economico-politico…

    BAGDAD – Per gli Usa, è l’Iran che rifornisce di armi gli estremisti iracheni. Le forze americane in Iraq hanno presentato un dossier nel quale sono raccolte le prove dell’utilizzo di armi iraniane contro i soldati della coalizione in Iraq. Un alto funzionario ha detto che 170 militari della coalizione sono stati uccisi in attacchi compiuti con ordigni esplosivi ad alta penetrazione (Efp, explosively formed penetrators) fabbricati in Iran e introdotti clandestinamente in Iraq. "L’Iran è coinvolto nella fornitura di proiettili esplosivi ed altri materiali a gruppi estremisti iracheni", ha detto ai giornalisti un rappresentante americano della Forza multinazionale, parlando sotto la copertura dell’anonimato. I tre responsabili della Forza multinazionale che hanno svelato il contenuto del dossier, puntano il dito contro le Brigate al-Qods, un corpo appartenente alle Guardie della rivoluzione iraniana, i Pasdaran. "Riteniamo che tali attività sono commissionate dai massimi vertici dell’amministrazione iraniana", ha detto uno dei tre alti funzionari, precisando che le Brigate al-Qods obbediscono direttamente alla Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Sono state mostrate anche le foto di alcune bombe sequestrate, tra cui un missile e ordigni esplosivi, e parti di quelle che sono state descritte come "armi fabbricate in Iran", tra cui un frammento di un proiettile Efp.

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