Eccoci di fronte ad un tipico esempio di guerra “made in Usa”. La risposta ad un attacco terroristico si risolve con l’uccisione di decine di civili, inermi ed innocenti. In questo si potrebbe vedere una realizzazione, in piccolo, di ciò che è stato fatto proprio in Afghanistan. Subiamo un attacco da terroristi talebani, colpiamo e occupiamo l’intero paese da cui provengono…come dire…un italiano commette reato, si colpisce tutta l’Italia. Intelligente, no?Inoltre, tutto ciò sembra “abbastanza” in antitesi con lo scopo prefissato della missione…libertà e pace si riportano con una cieca vendetta portata avanti senza ragioni?
KABUL- Nove civili afghani sono stati uccisi in un bombardamento della Nato nel nord est dell’Afghanistan durante combattimenti con presunti ribelli taleban. Lo ha detto oggi un vicegovernatore provinciale. I nove civili, fra cui cinque donne e due bambini, sono stati uccisi nel bombardamento della loro casa da parte delle forze della Nato, in risposta a un attacco notturno nel distretto di Nijrab della provincia di Kapisa, secondo quanto ha detto il vicegovernatore locale, Sayyed Daud Hashimi. Il ministero dell’Interno a Kabul ha confermato l’incidente ma non è stato in grado di fornire un bilancio delle vittime. LA CONDANNA DI KARZAI Il presidente afghano Hamid Karzai ha condannato duramente la morte di dieci civili afghani uccisi dalle truppe americane dopo che un loro convoglio era stato attaccato nei pressi di Jalalabad, nella provincia orientale di Nangarhar. Il presidente ha ordinato un’inchiesta e oggi sul luogo si recherà un gruppo di responsabili afghani e un membro della coalizione per indagare sull’accaduto. “Karzai condanna con forza l’incidente avvenuto”, ha detto la presidenza in una dichiarazione. Secondo quanto ha detto oggi il ministero dell’Interno, dieci civili – ma altre fonti hanno dato un bilancio di 16 morti – sono stati uccisi quando un convoglio militare americano è stato attaccato da un kamikaze che ha fatto esplodere un’autobomba, e i soldati hanno reagito sparando. I militari americani hanno detto di essere caduti in una “imboscata multipla” su una strada a est di Jalalabad, con un kamikaze che si è fatto esplodere e uomini armati che hanno aperto il fuoco contro il loro convoglio. Ieri sera la coalizione aveva dato un bilancio di otto morti, e il ministero dell’Interno aveva detto che la maggior parte dei civili era stata uccisa dal fuoco dei soldati americani e che “un certo numero” di essi era morto nell’attentato suicida. “Una delegazione di responsabili di alto livello, tra cui un membro della coalizione, è partita stamattina per la regione di Jalalabad per indagare sull’incidente, per appurare quello che é veramente accaduto”, ha detto il portavoce del ministero dell’Interno Zemarai Bashray. Ieri centinaia di manifestanti incolleriti avevano accusato gli americani di aver aperto il fuoco indiscriminatamente su veicoli civili dopo l’esplosione dell’autobomba. Nell’attacco è rimasto ferito anche un soldato della coalizione.
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