L’edizione di Orientamenti di J. Evola curata dalla Cooperativa Editoriale Libraria “II Cinabro” è tra tutte le edizioni e ristampe quella che più di altre mette in luce il pensiero e l’opera dell’autore. Infatti oltre al testo e ad una pregevole introduzione, il saggio è arricchito da una delle ultime interviste rilasciate dallo stesso Evola, che consente dì mettere in evidenza alcuni degli aspetti più importanti del suo pensiero. Gli undici paragrafi in cui è suddivisa l’opera costituiscono un agile ed indispensabile lettura per quanti, specie tra i più giovani, ricercano principi a cui fare riferimento per contrastare la crescente degenerazione della odierna società.
Degenerazione le cui cause devono essere ricercate in quella “anestesia morale” e in quel cedimento interiore che condizionano tutti gli aspetti della vita, e che inducono ad appiattirsi su abitudini borghesi. Così sin dalle prime pagine si è chiamati a riflettere sul problema di dar vita ad una “Nuova Sostanza Umana” capace di suscitare negli animi un “clima” adeguato a far rifiorire i Valori spirituali e gerarchici propri della Tradizione eroica e aristocratica. Valori che da Evola vengono indicati in forma dura ed essenziale poiché devono valere quali misure di confronto e scontro tra due mondi antagonisti tra loro: da una parte il mondo moderno con i suoi richiami edonistici, dall’altra la Tradizione e le civiltà eroiche. Pertanto dalla lettura di “Orientamenti” si ricava l’invito a selezionare e formare uomini “dal giusto sentire” prima di dedicarsi alla elaborazione di programmi e formule politiche !! Tutto ciò si traduce nell’accettazione di una regola severa diretta a formare quel tipo umano “cosciente” della distanza tra l’amico e il nemico, tra chi è dei nostri e chi non potrà mai esserlo. Questa disciplina nasce dal rifiuto della mentalità borghese e del vivere alla – giornata, che delinea un animo utilitaristico proprio di una razza di mercanti, disposti ad agire solo in cambio di un profitto sicuro. Al contrario Evola insegna un’azione impersonale e responsabile di chi sente di non poter fare altrimenti, perché questa, e non altra, è la sua strada, un sentire profondo, che nella Tradizione trova la propria ragione più autentica. Vogliamo concludere queste brevi note con le parole che lo stesso Evola indirizzava ai giovani: “Per quel che riguarda non la dottrina, ma il piano pratico gli unici compiti ragionevoli (ma già abbastanza alti) riguardano la formazione di sé. Da giovani è facile entusiasmarsi per certe idee (che spesso vengono riposte in soffitta quando si fanno avanti le così dette “necessità della vita”); è anche facile fare i rivoluzionari a parole, dato che le possibilità di farlo in modo da rovesciare realmente la situazione attuale è minima; meno facile è darsi prima di tutto una disciplina, una ferma linea di condotta per la vita di tutti i giorni”.
CONTRIBUTI PER IL FRONTE DELLA TRADIZIONE