Contrada & mala

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    L’ex funzionario del Sisde Contrada è stato condannato a 10 anni per aver fatto gli interessi di Cosa Nostra. Come commentano i media in questi giorni…un agente che dovrebbe, in linea teorica, combattere questo tipo di associazioni, ne è invece risultato invischiato, fino alla condanna.
    E’ Tutto così strano, è solo un caso isolato?A voi le ricerche, a voi l’ardua (neanche tanto) risposta.
    ROMA – Diventa definitiva la condanna a 10 anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa per Bruno Contrada, l’ex funzionario del Sisde. Lo ha stabilito la sesta sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso presentato dai difensori dell’ex funzionario del Sisde. In questo modo, la Suprema Corte si è allineata alle richieste avanzate dal rappresentante della pubblica accusa della Cassazione, Antonello Mura, che nella sua requisitoria aveva evidenziato come Contrada fosse «colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio».CONDANNA – Contrada, che già aveva scontato 31 mesi di carcere, torna in prigione. In particolare, la sesta sezione penale presieduta da Giorgio Lattanzi, ha sposato la tesi dell’accusa che aveva considerato valide le dichiarazioni di una decina di pentiti (da Tommaso Buscetta a Giovanni Brusca) secondo la quale lo 007 ha fatto spesso gli interessi di Cosa nostra.

    CONTRADO: RESISTERO’ ANCORA – «Quasi al termine della mia esistenza l’ingiustizia degli uomini mi ha inferto quest’ultimo colpo. Farò appello alle mie residue forze fisiche e morali per resistere ancora, così come ho fatto per 15 anni» ha commentato Contrada dopo la sentenza. La dichiarazione è stata letta fuori dalla porta della sua abitazione in via Maiorana, a Palermo, da una amica di famiglia, l’avvocato Annamaria Introini. «Sono sicuro – ha detto ancora Contrada attraverso il legale – che verrà il momento, che forse io non vedrò, in cui la verità della mia vicenda giudiziaria sarà ristabilita. Spero che qualcuno si pentirà del male compiuto a me e alle istituzioni».

    REAZIONI – «Bruno Contrada era già condannato ancor prima che il processo iniziasse. Spero che gli italiani si indignino». Così l’avvocato della difesa Pietro Milio, ha commentato la decisione della Cassazione. Il legale ha spiegato che l’ex funzionario del Sisde non si consegnerà spontaneamente ma aspetterà l’ordine di esecuzione della pena. Per il pm antimafia Antonino Ingroia, che ha rappresentato l’accusa del primo processo a Contrada, la sentenza di condanna «è una conferma del fatto che la Procura di Palermo negli anni ’90 non ha gestito processi-spettacolo o politici, come qualcuno ha detto, ma processi probatoriamente solidi, come ha riconosciuto la Cassazione».

    11 maggio 2007