Le donne, grazie ad un nuovo farmaco chiaramente approvato negli Usa, potrebbero non avere più le mestruazioni, una delle prerogative della donna, un attributo che è proprio del mondo femminile. E chiaramente, tutto ciò che è scomodo e può portare a degli ostacoli per le nuove donne d’affari, verrà eliminato, con ovvi futuri plausi delle femministe del XXI secolo. Per snaturare i ruoli e creare ancora più confusione tra i sessi. Come se già non ve ne fosee abbastanza. Business-women crescono, miscugli di sessi proliferano, donne vere, purtroppo, mancano.
WASHINGTON (Stati Uniti) – Il governo degli Stato Uniti ha dato il via libera alla diffusione sul mercato di una nuova pillola anticoncezionale capace di interrompere indefinitamente il ciclo mestruale. La nuova pillola può fermare il ciclo femminile per un tempo indefinito: se una donna la prende non ha più le mestruazioni.
LE POLEMICHE – Negli Stati Uniti la nuova pillola è stata chiamata «Lybrel», ed è la prima pillola di questo tipo a ricevere l’approvazione della Food and Drugs Administration. Presa quotidianamente, la pillola può interrompere indefinitamente il ciclo mestruale e proprio per questo in America non mancano le polemiche. C’è chi sostiene che «Lybrel» sancisce «la fine delle mestruazioni». La pillola «magica» «non è per tutti – sottolinea Daniel Shames, della Fda – tant’è che circa la metá delle donne arruolate dall’azienda farmaceutica per testare l’anticoncezionale è rimasta fuori dalla ricerca». Può essere assunta 365 giorni l’anno, e solo quando si decide di smettere, per passare a un altro contraccettivo o per desiderio di maternitá, le mestruazioni fanno ritorno. Il preparato verrà commercializzato in una scatola contenente 28 pasticche, ciascuna con un basso dosaggio ormonale. Lo studio condotto dalla casa produttrice ha dimostrato come questo anti-concezionale eviti gravidanze inattese esattamente come la classica pillola. Ma, a differenza di questa – riconosce Shames – potrebbe essere più difficile, per chi la assume, restare incinta dopo aver smesso di usarla.
23 maggio 2007
Fonte: www.corriere.it