Sparti mentiva

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    Il testimone chiave nel processo di Bologna, che ha visto la condanna a 30 anni di un innocente, ha sempre mentito: sui fatti, sulle persone, al processo di Bologna, anche su di lui. Una rivelazione abbastanza pesante ed importante questa, del figlio di Massimo Sparti, che getta ancora più ombre su una sentenza ingiusta. Di fronte all’ennesima lacuna non si possono chiudere gli occhi e far finta di nulla. Vogliamo la verità!

    ROMA – “Mio padre nella storia del processo di Bologna ha sempre mentito”: lo ha rivelato, in un’intervista al Gr1, Stefano Sparti, figlio di Massimo, testimone-chiave nel processo di Bologna. “Si è contraddetto più volte. Mio padre comunque – ha spiegato Stefano Sparti – ha sempre affermato di essere a Roma per ricevere richiesta di documenti falsi da parte di Valerio Fioravanti e di Francesca Mambro. In realtà eravamo tutti a Cura di Vetralla, vicino Viterbo, a casa di campagna pronti a partire per le vacanze, nei giorni precedenti, nei giorni successivi e nel giorno stesso della strage”.

    Stefano Sparti ha quindi riferito un particolare: “Dopo parecchi mesi che non lo vedevo più, e per me era sparito, arrivò, in un taxi giallo, Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio Fioravanti. E c’era mio padre”. Massimo Sparti, secondo il racconto del figlio, avrebbe mentito anche sulla sua malattia, un tumore al pancreas che gli permise di uscire di galera nel 1981.

    “Mio padre – ha dichiarato Stefano Sparti – si è sempre vantato, di fronte a noi, con altre persone, di avere le lastre di un’altra persona, relative a una malattia che in realtà lui non aveva, cioé il tumore. Un’altra cosa a cui aveva fatto più volte riferimento é che aveva trovato una via per riuscire ad avere in carcere anfetamine così da simulare il dimagrimento da tumore”.

    Stefano ha quindi raccontato di essere andato a trovare il padre in una clinica, tre giorni prima che morisse, perché voleva “chiudere il cerchio”: “Quando gli chiesi come mai si fosse infilato in quella situazione mi disse ‘mi dispiace ma non potevo fare altrimenti’”. Quanto al perché non abbia rivelato prima tutto ciò ai magistrati, Stefano Sparti ha risposto: “sto pensando di andare sinceramente. Non che questo possa cambiare la situazione perché ho visto come sono state trattate le tre persone che hanno sempre detto la verità: mia madre, mia nonna e la tata. Non sono mai state credute”.

    Fonte: www.ansa.it