I tempi ultimi [Editoriale] Raido anno I n. 3

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    "E’ inutile crearsi illusioni con le chimere di un qualsiasi ottimismo: noi oggi ci troviamo alla fine di un ciclo". Così, inizia Orientamenti, il libro più conosciuto di Julius Evola. Basta guardarsi attorno per accorgersi che mai come in questo momento tali parole trovano riscontro nella realtà che ci circonda. Questa affermazione non é dettata da una valutazione soggettiva ma é la constatazione della situazione in cui si trova il mondo attuale, nell’ambito della " Dottrina dei Cicli ". Questa Dottrina seppur formulata in vari termini, si ritrova nei miti di tutte le forme della Tradizione, da quella classica a quella nordica, da quella Indù a quella cristiana.

    La Tradizione divide la storia in quattro fasi o cicli, caratterizzati non da una progressiva evoluzione (dal selvaggio all’uomo civile e colto) ma al contrario da una inesorabile involuzione. L’ultimo dei quattro cicli, é il momento in cui la presenza del Divino sulla terra sembra venire meno, a vantaggio delle forze oscure e caotiche che in tale frangente raggiungono l’apice della loro potenza. Questo periodo – "età oscura" – si caratterizza per l’imbastardimento di ogni istituzione e lo stesso uomo non é più guidato dalla "Legge", ma dal proprio egoismo. Oggi constatiamo a malincuore che tali profezie si trovano avverate anche in molte realtà ed ambienti che dicono di avere come punti di riferimento dei Valori che appartengono ad una visione del mondo tradizionale. Così non é difficile verificare come, tra quanti tentano di riorganizzarsi politicamente, i più vacillino sotto gli incessanti attacchi portati loro dal mondo moderno. Oggi di fronte all’incalzare dei tempi ci si trova di fronte ad una scelta tanto radicale quanto inevitabile: o trovare in sé stessi la forza per risalire e mantenersi saldi di fronte alle correnti sovversive o venire da quest’ultime travolti.

    Un aiuto in tal senso, può esser dato dalla Comunità, il fatto stesso di condividere con i propri simili l’amore per un’Idea superiore e i sacrifici che si affrontano per portarla avanti costituiscono un sostegno che restituisce coraggio ed energia, ma occorre tener presente che nella comunità pur sostenendosi tra loro in uno spirito di fratellanza, i militanti dovranno sempre dare personalmente le proprie risposte. Ognuno, maturando la propria crescita, contribuirà alla qualificazione di tutta la Comunità. Quindi, in base alle capacità di ognuno, dovrà essere alimentato il senso di responsabilità verso se stessi e verso la Comunità. Un altro strumento essenziale per il riconoscimento delle proprie affinità e rappresentato dalla Dottrina tradizionale, che deve essere gradualmente assunta e fatta propria. Si badi, però, che questa deve costituire uno strumento atto a chiarire ed a stimolare nel militante la consapevolezza e non le "masturbazioni mentali", che di tradizionale non hanno nulla. Infatti l’azione che si compie giornalmente deve intendersi come verifica della dottrina e di conseguenza far riscoprire la propria vocazione ("Conosci te stesso"). Così nei problemi che si presentano nell’ambito familiare, scolastico, lavorativo, delle relazioni affettive etc., ognuno può trovare la pietra di prova per la verifica delle proprie velleità. Il potenziare ciò che già si è conquistato, sia sul piano personale che su quello politico, costituisce una base di partenza da cui procedere a un lavoro di rettifica via via più capillare. In questi tempi ultimi vi é solo un esigua minoranza di uomini a opporsi, nel nome della Tradizione, al sempre più rapido processo di decadenza. Tra quei pochi è necessario che si faccia chiarezza sui punti di riferimento e sulla strada da seguire.

    Vanno innanzi tutto riconosciuti gli amici dai nemici, vanno allontanati i boriosi, i chiacchieroni e coloro che, seminando la zizzania, dividono anziché unire. Vanno fondate salde basi su cui costruire le proprie strutture, politiche ed economiche. E’ necessario ristabilire un chiaro rapporto con valori quali la Lealtà, l’Onore e la Fedeltà, renderli a noi sempre più familiari e scandire i ritmi della propria vita al loro cospetto. Tutto ciò é Tradizione. Noi dobbiamo solo testimoniarla con la nostra azione, anche nelle tenebre dei "tempi ultimi".

    RAIDO

    Tratto da:
    RAIDO
    CONTRIBUTI PER IL FRONTE DELLA TRADIZIONE
    Anno I numero 3 – ROMA – Solstizio d’Estate 1996

     "Questo mondo é coperto di tenebre, pochi vi possono veder chiaro: raro é chi si alza in volo verso il cielo come uccello sfuggito alla rete." Buddha. "II male non esiste di per sé stesso, così come esiste l’ombra se non per assenza di luce." Sallustio.