Fattoni geneticamente modificati

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    Quando l’innovazione degli ogm incontra le esigenze del mercato dello strumento di controllo del sistema il risultato non può essere altrimenti, nè più soddifacente. La coltivazione ogm può produrre una droga fino a 50 volte più potente di quella normale; obiettivo: far sballare le teste di molti nostri coetanei, pronti e desiderosi di evadere dalla realtà alla ricerca di sensazioni forti, che le loro vite morte non gli offrono.

    MILANO – Oggi sul mercato dello spaccio arrivano marijuana e olio di hascisc ricavati da piante di cannabis geneticamente modificati: per lamarijuana, rispetto al contenuto di principio attivo della pianta ‘normale’, che è pari a 0,5-1%, l’analogo prodotto OGM arriva fino al 10-15%. Quanto all’olio di hascisc si va fino al 20 e anche al 50%.
    L’allarme è di Massimo Clerici, docente di psichiatria all’ Università di Milano. E la situazione è tale che la Società Italiana di Psichiatria (SIP) mette a disposizione delle scuole italiane una task force di 500 giovani psichiatri con una formazione ad hoc.

     "Oggi, come si modifica geneticamente la pianta di pomodoro, rendendolo più grosso e resistente, come si produce mais-Ogm – spiega Clerici – lo stesso procedimento si può facilmente applicare alla cannabis. Anzi, lo hanno già fatto: mentre ci si preoccupa delle coltivazioni di papavero da oppio in Afganistan, intere piantagioni di cannabis-Ogm sono state
    realizzate in Paesi a noi molto più vicini, anzi, a poche ore di motoscafo dalle coste adriatiche e quei prodotti invadono
    quotidianamente l’Europa passando attraverso l’Italia". Quale effetto dà uno spinello 50 volte più potente?

     "Un disordine psicoattivo enormemente più forte – risponde Clerici – perché la corteccia prefrontale, deputata ai processi cognitivi, subisce cambiamenti". Il fatto è, secondo gli psichiatri, che c’é una correlazione fra uso della cannabis e il rischio di avere malattie psicotiche. In particolare nei giovani fra 12 e 19 anni – che già hanno una sensibilità doppia a queste sostanze a causa della morfologia in formazione del loro cervello – se sono già a rischio per gravi stress precedenti (problemi familiari, perdita di affetti, il padre in prigione…), un uso della cannabis molto più intenso e più precoce può
    avere effetti devastanti, fino a scatenare malattie mentali.
    E c’é una ricerca tedesca che denuncia come negli ultimi anni il limite di età d’inizio sia sceso fino a 11-12 anni. Uno altro studio eseguito in Germania afferma che se con mezzi di prevenzione si riuscisse a limitare molto l’uso della cannabis, il numero dei casi di disturbi mentali nei giovani (schizofrenia, depressione, disturbo bipolare) si ridurrebbero di almeno il 15%. Inoltre, "sono numerose le evidenze scientifiche – aggiunge Clerici – secondo cui l’uso della cannabis riduce l’effetto delle cure nei pazienti con problemi mentali, aumenta le ricadute, il numero dei ricoveri e la loro durata".

     "Oggi – afferma Clerici – vediamo ragazzini che fumano spinelli, che mostrano i sintomi di problemi molto più gravi rispetto a quelli dei loro coetanei hippies degli anni Settanta. Se a questo aggiungiamo il fatto che l’accessibilità alla cannabis è molto maggiore, anzi, negli ultimi due anni è aumentata del 20%, ci accorgiamo di come la situazione diventi sempre più grave". Per questo, la Società Italiana di Psichiatria, mette a disposizione del governo, dei ministeri (scuola, salute, solidarietà) e delle singole scuole italiane una task force di 500 giovani psichiatri particolarmente formati e preparati ad affrontare il problema. I 500 hanno concluso una formazione ad hoc sul tema: ‘Cannabis, Alcol e Disturbi Psicotici’, svolta in 16 città italiane.

    La proposta della SIP vuole essere uno stimolo al governo italiano, ad affrontare il problema così come si è fatto in Germania, in Francia o nei Paesi Bassi, dove si sono diffusi centri di consulenza gratuita specializzati in droghe particolari, destinate ad adolescenti in difficoltà e ai loro genitori, prestate da professionisti esperti.

    Fonte: www.ansa.it