Io ti spio, tu no!

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    Non a tutti è concesso spiare; c’è chi può controllare i tuoi movimenti, intercettare le tue telefonate, fascicolare ogni tua mossa. Quanta ipocrisia in questa sentenza che fa finta di non vedere la realtà, punendo ciò a cui tutti i cittadini sono quotidianamente sottoposti.

    ROMA – Il dipendente non può essere controllato sul posto di lavoro con mezzi tecnologici che annullino “ogni forma di garanzia e di dignità”. Anche se il lavoratore in questione è considerato un fannullone. La Corte di Cassazione, con una sentenza, ha infatti annullato il licenziamento di un dipendente dell’ Eni per assenteismo.

    L’ uomo era stato allontanato dall’ azienda nel 2002 perché, in base agli accertamenti compiuti dall’ azienda, timbrava il cartellino, usando il suo badge magnetico, ma veniva poi ripreso dalla telecamera di sicurezza del garage mentre si allontanava a piedi o in auto quando risultava al posto di lavoro. Ma secondo la sentenza redatta da Paolo Stile, “la vigilanza sul lavoro, ancorché necessaria nell’ organizzazione del lavoro”, deve essere comunque “mantenuta in una dimensione umana e cioé non esasperata dall’ uso di tecnologie” le quali possono violare la privacy. Inoltre, la Cassazione ricorda che l’ installazione di sistemi di controllo per esigenze di sicurezza deve sempre essere effettuata con l’ accordo delle rappresentanze sindacali.

    Il dipendente dell’ Eni aveva presentato ricorso contro il licenziamento ed in primo e secondo grado il provvedimento era stato confermato. L’ ulteriore ricorso in Cassazione è stato accolto e secondo i giudici l’ uomo deve essere ora reintegrato nel suo posto di lavoro.

    ansa.it