
Maurizio Blondet
19/09/2007
MINOT (STATI UNITI) – Si chiamava Blue Todd: aviere di prima classe, anni 20, negro, assegnato al 5th Security Force Squadron, in servizio presso la base aerea di Minot (North Dakota) – la stessa base da cui è partito «per errore» il B-52 con sei missili da crociera a testata atomica che ha sorvolato il territorio degli Stati Uniti fino alla base d’atterraggio, Barksdale in Louisiana, dove ci si è accorti dell’«errore».
Come si sa, questo incidente senza precedenti ha dato l’avvio ad una severa inchiesta dell’Air Force, che ha portato il 14 settembre all’ordine di totale «stand down» (tutti a terra) dell’intera forza aerea USA.
Ebbene: Blue Todd era uno dei militari sotto inchiesta per l’incidente.
E’ morto mentre era in licenza presso la sua famiglia in Virginia (1).
Era malato, il ventenne?
E’ scomparso in un incidente d’auto, o cadendo dalle scale?
L’annuncio, sul sito della base di Minot, non specifica la causa della morte: cosa che di solito avviene per i casi di suicidio.
Un suicidio che ha per sempre tappato la bocca ad uno che sapeva come è stato possibile «l’errore».
Come abbiamo già detto, l’ipotesi circolante è che il carico di missili nucleari pronti al tiro su un bombardiere strategico possa essere avvenuto solo per ordine diretto di un’autorità ufficiale, ma estranea alla normale catena di comando: tale autorità è rivestita attualmente dal vicepresidente Dick Cheney.
La morte di Blue Todd ha parecchio di strano.
Anzitutto, nessun militare che sia sotto inchiesta viene lasciato andare in licenza, specie se è coinvolto in un fatto di tale gravità.
Suicida per rimorso?
Ma stiamo parlando di un aviere, anzi di un pivello, in servizio alla base da un solo anno.
Non avrebbe potuto lui, l’aviere Blue Todd, caricare da solo i missili a testata nucleare.
Il procedimento richiede l’impiego e la supervisione di ufficiali di livello medio-alto.
L’ordine di spostare le testate da un magazzino e di caricarle su un aereo deve venire dai superiori d’alto grado.
L’ufficiale addetto al munizionamento deve firmare il documento di rilascio delle testate che sono sotto la sua sorveglianza in apposito magazzino.
Un ufficiale addetto alla sicurezza deve controfirmare il documento.
Solo dopo, i militi addetti alle munizioni trasportano fisicamente le testate dalla santabarbara all’aereo.
Il compito di Blue Todd potrebbe essere stato questo: modesto, ma era uno di quelli che avevano conoscenza del fatto e di come era avvenuto.
Bisogna aggiungere che il comandante pilota del B-52 deve firmare il documento di carico nucleare, completando così il processo di controllo e di responsabilità.
Anzi, come ha spiegato un ex ufficiale addetto alle operazioni su Military Times (2), «appena questi ACM (Advanced Cruise Missiles) toccano l’affusto di sostegno, istantaneamente si attiva il ‘dialogo’ tra i computer.
Il pilota può vedere un display di armamento che verifica elettronicamente ogni arma installata sull’aereo.
Questo display identifica automaticamente e chiaramente ogni arma come a salve (da esercitazione), convenzionale o nucleare. L’equipaggio sa di trasportare atomiche molto prima di aver finito i controlli di routine per il decollo» (2).
Il pilota non può essere lasciato all’oscuro: con bombe atomiche a bordo, egli deve decollare e manovrare in modo particolare.
Inoltre, occorre «armare» le testate: ciò richiede un codice complesso e criptato che può venire solo dal massimo vertice della catena di comando, e di cui nessun altro militare – né ufficiale né tantomeno aviere – può avere conoscenza.
Il codice è trasmesso via satellite su canale sicuro, e deve venire dal comandante in capo – o dal suo delegato (Cheney).
Difatti, i codici sono in una valigetta portata da un ufficiale che segue dovunque il presidente.
La valigetta contiene anche misure per identificare biometricamente chi dà l’ordine, onde scongiurare l’operatività in caso di furto.
Questa sommaria descrizione delle regole di carico basta a dimostrare che il ventenne Blue Todd non aveva nulla da temere dall’inchiesta, dato il suo modestissimo livello di responsabilità.
Proprio per questo, poteva essere uno dei testimoni che ritenevano di non aver nulla da nascondere né rischi da correre a dire la verità.
Ora, la sua bocca è chiusa per sempre.
Ma non basta.
Giornali locali (3) riportano la morte accidentale di un pilota di B-52 di stanza alla base di Minot: primo sottotenente Weston Kissel, 28 anni, in servizio alla 23ma squadriglia bombardieri.
Un incidente di moto, pare, accaduto il 20 luglio.
E’ del 5 luglio invece la notizia della morte di un altro aviere di Minot, Adam Barrs, 20 anni; ucciso mentre viaggiava su un’auto che ha sbagliato una curva, guidata da un altro aviere, Stephen Garret di anni 20, ricoverato in gravissime condizioni al Minot Trinity Hospital.
Il 15 settembre invece il Shreveport Times (piccolo giornale della Louisiana) riporta la morte di «due persone della base di Barksdale», non identificate, in un incidente di moto: apparentemente marito e moglie, lui di 29 e lei di 32 anni.
Infine il 17 settembre KomoTV di Seattle (Stato di Washington) dà notizia del ritrovamento del corpo di capitano pilota John Frueh, della base di Minot.
A segnalare la scomparsa dell’ufficiale è stata la famiglia, che non lo sentiva dal 30 agosto.
La polizia locale di Skamania County ha trovato prima l’auto a noleggio abbandonata dal pilota, poi, con l’aiuto di cani, il cadavere.
Può essere una sequenza di casi sciagurati.
Ma sono sei morti prima o dopo «l’errore» del B-52, tutti delle due basi coinvolte, tutti giovani e sani.
Un tasso di mortalità e di incidenti un po’ troppo alto.
Maurizio Blondet