Lo fottono?

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    “Mi vogliono fottere!” Piagnucola così il povero Ministro della Giustizia (quanto pesa scriverlo e sapere che è vero!), che tra una casa e un’altra a prezzo stracciato, tra un giretto in aereo statale e le altre mille macagne da casta, si offende perchè la trasmissione Ballarò lo avrebbe incastrato in un “attacco mediatico”. L’unico pensiero che viene…è che dopo tante volte che ha fottuto lui gli Italiani, ora qualcuno vorrebbe rifarsi…
    Ma c’è già chi è pronto a offrire al povero Mastellone trattato male una spalla su cui piangere…che tenerone…

    ROMA – Non gli è ancora andato giù quello che i suoi hanno definito «l’attacco mediatico» di «Ballarò». Il giorno dopo la partecipazione alla trasmissione di Rai3, il ministro della Giustizia ha raccolto ovviamente la solidarietà del suo partito, l’Udeur. Il capogruppo alla Camera, Mauro Fabris, ha denunciato «un’intimidazione con un chiaro disegno politico, quello di criminalizzare Mastella e il suo partito per cristallizzarlo nelle posizioni in cui sta». Il Guardasigilli riceve testimonianze di solidarietà anche dal presidente della Camera, Fausto Bertinotti, e dal suo vice, Pierluigi Castagnetti.

    SILENZIO ELOQUENTE – Ma dal governo, per quasi tutta la giornata, non si alza nessuna voce. Neppure dal Pd. E di questo il ministro sarebbe rimasto particolarmente irritato. «Il Pd ha il controllo della Rai – dice Mastella ai suoi dopo aver risposto ad alcune interrogazioni alla Camera – e il suo silenzio è eloquente. E Romano (Prodi ndr) che fa? Tace anche lui». Per il ministro, «la sinistra di Capalbio mi vuole fottere».

    NIENTE VERTICE – In realtà, in tarda serata anche il premier esprime ‘sdegno’ per gli attacchi a Clemente Mastella. Ma nel frattempo il ministro della Giustizia decide di disertare il vertice di maggioranza. In una nota spiega comunque che se fosse andato all’incontro «avrebbe riconfermato la piena fiducia dell’Udeur a Prodi», mentre per quanto riguarda la coalizione «avrebbe preso atto delle semi-solidarietà politiche». È a questo punto che interviene un esponente di governo: è Giulio Santagata, braccio destro di Prodi, che condanna «il clima di caccia alle streghe nei confronti di Mastella».

    26 settembre 2007
    www.corriere.it