Il Papa lancia un nuovo monito per i governanti e non solo: il lavoro e’ una emergenza sociale, anche perche’ il precariato non permette la formazione di famiglie e un futuro. Ha ribadito i principi guida della Chiesa: non un ruolo politico, ma di formazione delle coscienze delle persone.
PISTOIA – Il “lavoro” è collocabile tra le “emergenze etiche e sociali” “in grado di minare la stabilità della società e di compromettere seriamente il suo futuro”. Lo afferma il Papa nel messaggio alla Settimana sociale della Cei, denunciando come la “precarietà del lavoro” non permetta ai giovani di costruire una famiglia e come “lo sviluppo autentico e completo della società risulta seriamente compromesso”.
VITA E MATRIMONIO VALORI NON SOLO ‘CATTOLICI’
Il “rispetto della vita umana e l’attenzione da prestare alle esigenze della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna” non sono “valori e principi solo ‘cattolici’, ma valori umani comuni da difendere e tutelare, come la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato”. Afferma il Papa.
CATTOLICI SI IMPEGNINO, IN AUTONOMIA, PER SOCIETA’ GIUSTA
I cattolici, “come cittadini dello Stato” devono “partecipare in prima persona alla vita pubblica e, nel rispetto delle legittime autonomie, cooperare a configurare rettamente la vita sociale, insieme agli altri cittadini”. Il testo papale viene letto in assemblea dal nunzio in Italia mons. Giuseppe Bertello. Dopo aver ribadito che la Chiesa “non è un agente politico” ma deve piuttosto “purificare la ragione” e risvegliare “le forze morali”, Benedetto XVI ha invitato i laici cattolici a “dedicarsi con generosità e coraggio” alla costruzione di un ordine sociale giusto. Il Papa ha quindi incitato i laici cattolici ad accettare le “sfide” del momento, a non reagire “con un rinunciatario ripiegamento su se stessi ma, al contrario, – ha detto – con un rinnovato dinamismo, aprendosi con fiducia a nuovi rapporti e non trascurando nessuna delle energie capaci di contribuire alla crescita culturale e morale dell’Italia”. Dal canto suo la Chiesa offrirà il suo “peculiare contributo formando nelle classi politiche e imprenditoriali un genuino spirito di verità e di onestà, volto alla ricerca del bene comune e non del profitto personale”.
fonte: ansa.it