Sembrare piu’ che essere

    420

    Da Heliodromos

    Bisogna purtroppo constatare che il bisogno di apparire in un determinato modo imperversa tuttora a destra. Non che ciò sia negativo in assoluto, in quanto il senso di appartenenza può implicare un comportamento che fa sentire più vicini al proprio camerata; solo che i “modelli” assunti sono spesso quelli stereotipati ed abilmente costruiti dai media borghesi, in cui prevale un atteggiamento esibizionistico facilmente etichettabile.

    La società dell’immagine non ci appartiene: interiorizzarla significa soccombere. Non è con atteggiamenti apparentemente risoluti che si determina il lavoro di pulizia interiore, di crescita e di formazione di sé. Semplicità, qualità, contegno, dignità: siano questi i modi di “apparire”!

    Queste considerazioni dovrebbero far riflettere soprattutto le persone avanti negli anni , ai quali dovrebbe essere proprio un alto senso di responsabilità nel momento in cui si propongono come modelli per i giovani alle prime armi con l’impegno politico. Non bisognerebbe mai dimenticare, per esempio, che la lotta contro il mondo moderno parte da una scelta che deve essere prima di tutto interiore; e presuppone dunque un lavoro di crescita interiore, volto a far sì che l’uomo che si “propone” venga riconosciuto non per ciò che vuol sembrare ma, bensì, per ciò che egli è. Di conseguenza, il suo operare nel mondo deve seguire modelli di comportamento non riconducibili alle banalizzazioni massmediatiche: non divi, ma esempi di lealtà, onestà, tenacia, determinazione, sobrietà, laboriosità. Una grande realtà fatta di tante “piccole” cose messe insieme giorno dopo giorno, pietra su pietra.