Chi usa armi da tiro sa che, per via della forza di gravità, è opportuno mirare un po’ più in alto del bersaglio che ha di fronte, al fine di colpirne il centro. C’è stato anche chi, come Niccolò Machiavelli, ha usato questo stesso esempio per trasportare il concetto sul piano politico, consigliando ai potenti che volessero mantenersi stabili sul proprio trono, di essere un po’ più temibili e autoritari nei confronti del popolo, di quanto non fosse strettamente necessario ad assicurarsi una tranquilla gestione dello stato. Bisogna dire che ancora oggi i grandi Leviatani della democrazia non solo non hanno dimenticato i consigli del filosofo rinascimentale, ma hanno anche saputo adattarsi ai tempi preferendo all’intimidazione diretta, l’uso sottile della demagogia, dei mass media e dei servizi segreti. Una capacità di adattamento ai tempi veramente degna di lode!
Per quanto ci riguarda, non abbiamo, per fortuna, problemi dì consenso; giacché del medesimo non ce ne frega un bel niente. Ciò che ci sta a cuore e che sta a cuore a tutti coloro che prendono le mosse dalla DOTTRINA TRADIZIONALE, è di essere noi stessi, superando le maschere e le falsità da cui siamo condizionati. Finché il nostro arco sarà puntato verso l’alto, verso lo zenit, non sarà soggetto a cambiamenti di direzione dovuti agli agenti esterni, che ben vengano rappresentati dalla forza di gravità che porta tutto in basso. Non risparmiamoci, dunque, se sappiamo che la direzione è quella giusta! Dando il massimo impegno e mantenendoci fedeli alla dottrina e ai nostri capi costruiremo una comunità più salda di qualsiasi democrazia e di qualsiasi dittatura.
Articolo tratto da:
RAIDO
CONTRIBUTI PER IL FRONTE DELLA TRADIZIONE
Anno II numero 9 – ROMA – Equinozio di Autunno 1997