Il decalogo del Boss, la cosca e la casta

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    Chissà se il decalogo del Boss è stato dato in pasto ai media appositamente infarcito di errori di grammatica per dare l’idea che il vertice di cosa nostra sia composto da ignoranti? Il dubbio è legittimo nel mondo della manipolazione delle coscienze attraverso la manipolazione delle informazioni.

    Mafia

    Errori di grammatica a parte, leggendolo sul Messagero di oggi e guardando l’articolo sul Boss vicino un altro articolo su Vladimiro Guadagno (che onora il suo nome guadagnando tanto ed in tanti modi diversi…non solo “lavorando” in parlamento) una seconda domanda nasce spontanea: ma quanta differenza c’è tra i mafiosi che estorcono con il racket ed uccidono e i nostri politici corrotti che estorcono (perché le tasse che non si traducono in servizi per i cittadini sono estorsioni simili ai balzelli dello sceriffo di Notthingam) e si rendono correi dei criminali umanitari americani? I boss non uccidono quasi mai direttamente….sono mandanti; i politici corrotti fanno lo stesso: quando serve usano i servizi segreti (Ustica, Strage di Bologna, 11 settembre, ecc. ecc.). E indirettamente uccidono facendo ammalare di uranio impoverito i popoli “liberati” bisognosi di democrazia umanitaria insieme ai soldati “liberatori”. I mafiosi riducono gli spazi di libertà nei territori da loro controllati; i politici ingiusti limitano gli spazi di libertà ai popoli da loro amministrati. La lista delle similitudini rischia di allungarsi e quella delle differenze di assottigliarsi.

    La retorica moralista dei nostri politici e dei loro speaker televisivi risulta anche più indigesta dei comandamenti morali del boss.