Il quiz anti-terroristi

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    Inghilterra, un «quiz» per combattere il terrorismo

    Un questionario di 53 domande sarà somministrato ai passeggeri in entrata e in uscita dalla Gran Bretagna.

    LONDRA Controlli più severi presso porti, aeroporti e stazioni ma sopratutto un questionario contenente 53 domande da compilarsi obbligatoriamente ogniqualvolta si entri, o si esca, dalla Gran Bretagna. Anche se si è cittadini britannici, anche se per una semplice vacanza con la famiglia con ritorno in giornata. È ’electronic-borders’ – frontiere telematiche – ovvero il nuovo piano sicurezza contro il terrorismo adottato dal governo di Gordon Brown.

    Tutte le informazioni – tra cui numeri di carte di credito, recapiti telefonici degli alberghi di residenza o familiari/amici ospitanti, indirizzi di posta elettronica, itinerari di viaggio, targa dell’eventuale autovettura affittata, dettagli di chi prenota il viaggio (compreso agenzie di viaggio) fino al posto esatto che si occupa in aereo o treno – dovranno essere comunicate, quando possibile, al momento dell’acquisto del biglietto. I dati restanti verranno comunque forniti nel corso delle procedure d’ingresso e uscita dal paese – come, ad esempio, l’ora precisa del check-in. Informazioni che le autorità britanniche utilizzeranno per delineare un’immagine fedele del viaggiatore in questione che, qualora individuato come «persona sgradita», potrebbe essere istantaneamente rispedito indietro al controllo doganale.

    Si tratta di un progetto a dir poco titanico che prevede un esborso di 1,2mld di sterline – circa 1,8mld di euro – nei prossimi dieci anni dall’erario pubblico e che potrebbe entrare in funzione già a fine 2009. Infatti, il ministero degli Interni britannico, ritenendo che il piano aiuterà a tenere fuori dal paese immigrati clandestini e potenziali terroristi, ha giusto ieri siglatoun contratto con l’azienda americana Raytheon System per la gestione del sistema informatico necessario.

    «Siamo allibiti dalle ricadute economiche implicite in un progetto del genere», ha commentato David Marshall della Associazione delle Agenzie Turistiche britanniche – secondo i dati forniti dal Mail, rilevare i dati richiesti costerà alle agenzie circa 20mln di sterline all’anno. Costi che probabilmente ricadranno sui passeggeri. «Potrebbe persino scoraggiare la gente ad intraprendere un viaggio, e siamo sicuri che questo non è l’intento del governo», dice ancora Marshall.

    Sempre parte del nuovo pacchetto-sicurezza sono le nuove indicazioni per barriere architettoniche anti-attentato in luoghi pubblici come aeroporti, stazioni ma anche stadi e teatri. Misure che dovrebbero evitare casi come quello dell’aeroporto di Glasgow lo scorso luglio. Infine, gli utenti delle ferrovie potrebbero veder allungare i tempi di imbarco nei treni: aumenteranno, infatti, i controlli su effetti personali presso stazioni considerate obbiettivi sensibili.
    fonte www.lastampa.it 16/11/2007