Se il sol(do) dell’Avvenire e’ rosso di colore…

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    Avvenire

    L’Avvenire di Domenica 11 Novembre, nell’inserto Agorà, titola a tutta pagina, con evidente nostalgia e orgoglio, “Sessantotto… tutto cominciò alla Cattolica”. A pensarci un po’ la cosa è strana… strano che un quotidiano cattolico, o meglio, il primo quotidiano cattolico per numero di copie vendute titoli cose del genere ed infatti, leggendo attentamente, lo stupore si trasforma in disgusto e scempio, in qualcosa che sfiora l’ironico e l’assurdo… All’interno dell’articolo, al di sopra del quale spicca una foto degli anni è scritto che finalmente è saltata fuori la foto che conferma la versione di Mario Capanna (si proprio lui, quello che sosteneva e sostiene che anche picchiando i fascisti si vive l’esperienza evangelica…chissà di quale vangelo!). Per farla breve, secondo l’autore dell’articolo, il sessantotto è nato nella Università Cattolica dove, il 16 novembre 1967, alcuni studenti protestarono per l’aumento delle tasse. Ma che bella notizia! Ma non basta, il giornalista insiste affermando che “agli albori del Sessantotto italiano ci sono stati anche i fermenti del Concilio Vaticano II, le impazienze sulla sua applicazione […]”. Con stile sempre più deciso e fiero continua “La contestazione studentesca, almeno in Italia, nasce senza dubbio cattolica. I suoi leader sono ragazzi che non hanno mai letto Marx […]” (vd. Mario Capanna elogiato dal giornalista come promotore del movimento all’inizio dell’articolo).

    Roberto Baretta conclude l’articolo con una sfilza di protagonisti di quei tragici momenti dal titolo “dove sono finiti i reduci”: per qualche misterioso motivo gli occhi sono finiti su quei nomi e spulciando qua e là leggiamo “tra i sacerdoti protagonisti di quell’epoca vanno ricordati don Mario Gavazzi e don Mario Caminetti. Il primo, che fu pure tra i “maestri spirituali” di Romano Prodi, è morto nel ’69, il secondo lasciò la tonaca e divenne socialista”. Come, come, come?! Un socialista a sostegno dei genocidi che intanto si consumavano contro i cristiani in mezzo mondo, l’altro padre spirituale – che parolone! – del Presidente attuale del consiglio e santo protettore e praticante di sedute spiritiche, a cui lo stesso Romano ammise di partecipare al fine di scoprire dove fosse nascosto Moro…veramente una pratica tipicamente Cattolica… mah!

    Se un giornale cattolico, anche liberale come l’Avvenire, arriva a rivendicare l’infezione ideologica e fisica che ha ridotto all’osso la Chiesa Cattolica, – manifestando delle preoccupanti deviazioni dalla Tradizione che nell’Apocalisse di Giovanni sono perfettamente riconoscibili come i segni dei tempi – dimenticando che furono proprio i ragazzi cattolici di Comunione e Liberazione a provare per primi all’Università di Bologna le spranghe dei compagni e che il Concilio Vaticano II è stato non l’ispiratore, ma la conseguenza di certe forze sovversive in azione in quegli anni, allora non ci resta davvero che pensare che la linea del giornale dipende da certe simpatie del direttore (più che dalla fede) che vuol far contento non chi legge ma chi finanzia…!