La repressione per le tifoserie si inasprisce sempre di piu’, e altre 5 tifoserie non potranno seguire la squadra in trasferta. Ecco come, probabilmente prendendo a pretesto i disordini successivi alla morte di un ragazzo avvenuta per mano di una forza dell’ordine, i custodi della finta pace negli stadi intensificano controlli e chiusura delle curve italiane. Limitando la tanto democratica liberta’ personale.
STOP alle trasferte per altre cinque tifoserie di serie A e 3 di serie C. Lo ha deciso oggi l’Osservatorio, che ha analizzato le gare in programma dal 28 novembre al 3 dicembre. Per la serie A quindi saranno chiuse le curve di Genoa (niente trasferta in casa del Torino), Inter (Firenze), Napoli (Bergamo), Lazio (Siena) e Juventus (in casa del Milan). Per la serie C stop ai tifosi di Salernitana, Taranto, Verona. Nel campionato di serie D bloccati i tifosi di Viareggio e Brindisi. La decisione è stata assunta “sulla base dei nuovi criteri adottati per la valutazione delle trasferte di massa con la presenza di gruppi violenti”. Per l’incontro Catania – Palermo, infine , l’Osservatorio si è riservato di analizzare i profili di rischio della gara alla luce di più aggiornate informazioni: le due tifoserie ultimamente si sono comportate bene ma pesa il ricordo della morte di Raciti (2 febbraio scorso). Si vedrà nei prossimi giorni ma è probabile che non ci siano restrizioni. Un segnale di grandissima importanza.
Una novità, chiesta sia da Antonio Matarrese che da molti presidenti di club. In caso di chiusura dei settori riservati ai tifosi ospiti, i club potranno infatti “utilizzare tale spazio destinandolo ad iniziative che favoriscano la presenza all’evento di particolari categorie di spettatori: ragazzi, scuole, famiglie, associazioni”. Il via libera è arrivato dall’Osservatorio. Che, come ha spiegato in una nota, “ha condiviso la necessità di avviare un percorso di dialogo costruttivo con la parte sana delle tifoserie, da tutti considerata la stragrande maggioranza”. Si vuole dialogare insomma con i tifosi buoni, mettendo sempre più al bando i violenti. Per questo è stato deciso appunto che “i settori ospiti, qualora chiusi alle trasferte di massa, diverranno spazi dello stadio da recuperare ad una partecipazione di segno positivo che offra una rinnovata immagine del calcio”. I club ora si metteranno d’accordo con l’Agenzia delle Entrate: probabili bilgietti omaggio a prezzi popolari. Nella riunione odierna si è portato avanti con decisione anche il progetto della tessera del tifoso. La tessera prevederà una serie di agevolazioni per gli iscritti che potranno concretizzarsi “in vari benefit tra i quali,-spiega l’Osservatorio- biglietti premio, varchi di ingresso privilegiati agli stadi, diritti di prelazione nell’acquisto di tagliandi per le partite di cartello e, non ultimo, l’esclusione da molte limitazioni che oggi riguardano in maniera indifferenziata le tifoserie”. Si vuole insomma creare una categoria di tifosi ufficiali, ai quali “i club potranno rivolgersi quali clienti fidelizzati, come già avviene nei più importanti Paesi europei”. Il 10 dicembre sarà pronto il documento dell’Osservatorio. La tessera del tifoso è un progetto ideato anni fa da Francesco Tagliente, ex n.1 dell’Osservatorio e ora questore di Firenze, e portato avanti con decisione e convinzione da Felice Ferlizzi che ora presiede l’importante struttura del Viminale.
Lega, Matarrese salvo per un soffio
Antonio Matarrese si è salvato anche stavolta, ma per un soffio: resta presidente della Lega Calcio. La mozione di sfiducia, votata dall’assemblea generale, ha avuto 27 voti favorevoli e 13 voti contrari. Erano presenti quaranta società (assenti Fiorentina e Reggina) e il quorum era pertanto fissato a 30, e non a 32. La mozione di sfiducia era quella approvata da 21 società di serie B (il Bari di cui è presidente Vincenzo Matarrese, fratello del presidente della Lega, si era astenuto) all’indomani dell’approvazione, da parte dell’assemblea di serie A, dei criteri di ripartizione dei diritti tv. Oggi è aumentato il numero dei club contro Matarrese, a quelle di B si sono aggiunte anche cinque società di serie A. Si era sparsa la voce a Milano che due big come Juventus e Inter avrebbero voltato le spalle a Matarrese. Ma il club bianconero ha subito smentito. “La Juve vuole andare andare avanti con Matarrese. Il presidente ha una bella bicicletta, adesso deve pedalare – ha affermato Giovanni Cobolli Gigli, n.1 dei bianconeri -. La settimana prossima è previsto un incontro con la Melandri? Per fortuna è una questione che riguarda la B. La Lega vuole andare avanti tanto che la volontà del campionato cadetto è stata quella di procrastinare alcune questioni importanti. La serie B ha dimostrato maturità. Noi abbiamo le nostre ragioni, le altre società le proprie”. Tutto rimandato quindi per i diritti tv. La B non accetta la delibera della serie A, recepita subito dalla Melandri, e nemmeno la proposta di Sky. I club cadetti si sono riuniti a Milano con l’avvocato Mario Tonucci, titolare di un importante studio legale di Roma. Molte società sono pronte ad andare in tribunale. Altre invece sono con l’acqua alla gola e in tribunale potrebbero portare i libri contabili. In Lega Calcio c’è anche chi ha nostalgia di Adriano Galliani. Per un semplice motivo: l’ad del Milan aveva ottenuto eccezionali risultati con i contratti tv. Basta pensare che da Mediaset, dove ha sicuramente molte amicizie, si era fatto dare 61,5 milioni di euro all’anno, per tre anni. Cifre che adesso sono un sogno. Ma qualcuno vorrebbe Galliani al posto di Matarrese.
I tifosi domenica in silenzio. E forse in ritardo
Sabato e domenica i tifosi dovrebbero fare lo sciopero del tifo per protesta: seguiranno le partite in silenzio, alcuni entreranno in curva in ritardo. Nessuna notizia invece sulla manifestazione che si doveva tenere a Roma. Manifestazione pacifica. Molti tifosi hanno fatto sentire la loro voce nei siti, come quello del Progetto Ultrà dell’Uisp. E molti, sempre più, vogliono prendere le distanze dai violenti. Così si può davvero onorare la memoria di Gabriele Sandri.
Quel disegno di legge nei cassetti della Melandri
I rapporti della Deloitte hanno messo sempre in chiara evidenza il divario enorme che c’è fra i nostri club e il Manchester United: in quanto a merchandising siamo indietro anni luce (anche per via dei falsi). Un settore che solo qualche grosso club ha cercato di sviluppare: la Juventus, il Milan, eccetera. Per il resto siamo ancora bloccati da leggi antiche e per questo il ministro Giovanna Melandri, pur essendo impegnatissima col progetto-Pd, ha studiato come risolvere il problema. E così nei cassetti di largo Chigi è pronto un disegno di legge, studiato dai consulenti del Ministero (fra cui l’avvocato Enzo Morelli). Un paio di articoli che presto, almeno si spera, saranno presentati in consiglio dei ministri. I club vogliono tutelare i loro marchi e, se possibile, farli rendere di più. In Italia come all’estero.
Avviso a Collina dall’Uefa: Attento ai tecnici…
A Nyon leggono tutto e vedono tutto: per questo i massimi dirigenti dell’Uefa seguono con la massima attenzione, e anche interesse, il nostro campionato. Seguono i nostri arbitri e apprezzano ovviamente il lavoro (difficile) che sta facendo Perluigi Collina. Ma dalla Svizzera hanno anche lanciato un segnale: “Come mai gli allenatori italiani escono sempre dall’area tecnica?”, si sono chiesti. I nostri tecnici sono fra i più indisciplinati: sbraitano, si agitano, si muovono molto. In materia di aria tecnica, e dei suoi confini, ci sono due pareri, discordanti, di Collina e di Cesare Gussoni, presidente Aia. Ma questo non vuole dire assolutamente che litigano: anzi, quest’anno, per la prima volta c’è sintonia fra Aia e Can. Da quanto non succedeva?
La responsabilità oggettiva e il “falco” Cobolli Gigli
Si discute molto in Italia di responsabilità oggettiva. Lo stesso presidente Uefa, Michel Platini, in materia è piuttosto scettico. Ma è difficile che al momento possa cambiare qualcosa, anche se i presidenti (italiani) sono preoccupati perché temono di pagare anche per incidenti che avvengono sempre più lontani dagli stadi. “E che colpa abbiamo noi se rubano in un autogrill?”, si chiedono. Il “falco” della situazione è un insospettabile, Giovanni Cobolli Gigli, presidente della Juventus. C’è chi lo paragona già ad Antonio Giraudo, almeno in quanto a grinta.
Divise olimpiche: sfilano Cagnotto, Lo Bianco e Vezzali
Gran Gala il 27 novembre a Milano: alla fondazione Arnaldo Pomodoro (via Solari 35, dalle 19,30) verranno presentate le nuove divise olimpiche della “Freddy and Freddy”. La Freddy è lo sponsor e fornitore ufficiale della squadra azzurra a Pechino 2008: le divise saranno molto legate all’aspetto termico, sia nei colori che nel materiale. Il clima infatti sarà piuttosto pesante: temperature dai 35 ai 40 gradi e umidità al 90 per cento. A Milano sfileranno con le nuove divise gli azzurri Antonio Rossi (canoista), Stefano Baldini, la pallavolista Lo Bianco, Tania Cagnotto, Valentina Vezzali, le ragazze della ginnastica ritmica. In prima fila ci saranno i vertici del Coni, Gianni Petrucci e il capo delegazione olimpico Lello Pagnozzi.
Un nuovo sito, si festeggia in discoteca a Milano
La festa si terrà in discoteca, a Milano: lunedì sera, al Rolling Stone, il Corriere dello sport presenterà ufficialmente il suo nuovo sito Internet (in bocca al lupo agli amici di Piazza Indipendenza). Ci saranno tanti personaggi del mondo dello sport e del calcio: Petrucci, Pagnozzi, Moratti, Galliani, Matarrese, Della Valle, Frey, Pier Paolo Marino e una importante rappresentanza della Juventus. Forse ci sarà anche il n.1 Figc, Giancarlo Abete, fresco reduce dal sorteggio mondiale.
(22 novembre 2007)
Fonte:
http://www.repubblica.it/2003/h/rubriche/spycalcio/matarrese-salvo/matarrese-salvo.html