Inconcilianti

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    concilioLe ultime direttive del Papa stanno incoraggiando sacerdoti e vescovi ad una critica sincera sulle pericolose spinte moderne della Chiesa post-conciliare.
    A distanza di decenni l’autocritica all’interno della Chiesa nei confronti del Concilio Vaticano II si fa sempre più serrata. È opinione diffusa tra i sacerdoti più onesti che il concilio è stato interpetrato male e difatti si moltiplicano in tutto il mondo stravaganze rituali e quant’altro. L’ultima dichiarazione su questa linea risale al 17 novembre, riportiamo fedelmente la notizia.

    “La comunione ricevuta sulla mano ( e non più direttamente in bocca) ha contribuito a un certo calo di fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucarestia” Lo afferma il segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, monsignor Albert Malcolm Ranjith in un’intervista all’agenzia Fides. “Questa prassi, e l’abolizione delle balaustre dal presbiterio, degli inginocchiatoi dalle chiese, riducono – spiega l’arcivescovo – il genuino significato dell’Eucarestia e, il senso della profonda adorazione che la Chiesa deve rivolgere verso il Signore”. Nella liturgia, continua il presule, “ci sono dei cambiamenti introdotti abusivamente che continuano ad essere potati avanti nonostante i loro effetti nocivi sulla fede”. Ranjith parla poi di una “crisi di obbedienza verso il Papa”. In alcune diocesi, ha spiegato riguardo al motu proprio “Summorum Pontificum”, “sono state emanate delle regole che praticamente annullano o deformano l’intenzione del Papa” Situazione non positiva , ha aggiunto, anche se “la maggioranza dei vescovi ha accettato, con il dovuto senso di riverenza e obbedienza, la volontà del Papa”.