I prezzi alle stelle [e nessuno interviene]

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    Prezzi consumiMentre tutto il bel mondo democratico e sincero attacca Putin per la sua presunta poca democraticita’, mentre questi riesce a far crescere l’economia del suo paese con una media del 7% annuo, a casa nostra, i bravi democratici fanno impennare l’inflazione e i beni di quotidiano consumo. Del 4%. E il governo? E’ democratico, ma non fa nulla di buono.

    ROMA – L’inflazione a novembre è salita al 2,4% contro il 2,1% di ottobre, ai massimi da giugno 2004. Lo comunica l’Istat aggiungendo che su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0,4%. L’accelerazione – spiegano all’Istat – si deve ai prezzi dei prodotti energetici e alimentari. I prezzi dei prodotti energetici sono saliti dell’1,8% sul mese e del 5,1% sull’anno.

    ZONA EURO – Netta accelerazione per l’inflazione a novembre anche nella zona euro (tredici nazioni). L’aumento dei prezzi ha raggiunto infatti il 3%, contro il 2,6% del mese di ottobre. Lo riporta l’Eurostat. Si tratta del massimo da maggio 2001, quando l’inflazione aveva raggiunto il 3,1%. Gli economisti avevano previsto per novembre +2,9%.

    MONTEZEMOLO – Il presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, si è detto preoccupato per la ripresa dell’inflazione, che potrebbe portare a un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale europea. «Non so se è il momento giusto per chiedere il taglio dei tassi, una richiesta che abbiamo sempre sostenuto in funzione di sviluppo e crescita», ha dichiarato Montezemolo. «La ripresa dell’inflazione mi preoccupa e non vorrei che invece creasse una corrente di pensiero esattamente opposta. Tremo all’ipotesi di tassi più alti, perché con il debito pubblico che ha l’Italia, e di cui non ci siamo occupati negli ultimi dieci anni, sarebbe un fatto estremamente grave e preoccupante».

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    «IL GOVERNO INTERVENGA» – E alle preoccupazioni di Confindustria si aggiungono quelle dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil chiedono al Governo di intervenire «immediatamente». «Occorre un intervento immediato e incisivo del governo in direzione fiscale – spiega il segretario confederale Cgil Marigia Maulucci – attraverso la diminuzione delle accise e i controlli e le sanzioni, da parte del Governo e degli Enti locali, verso qualsiasi intervento speculativo». Dello stesso parere il segretario confederale della Cisl, Pierpaolo Baretta, secondo cui «è urgente che il Governo convochi tutte le parti interessate per evitare che questi dati inflattivi diventino preoccupanti». Anche secondo il segretario confederale della Uil, Paolo Pirani, «occorre una politica adeguata che eserciti un effettivo controllo delle dinamiche dei prezzi e delle tariffe, che ripristini l’osservatorio sui prezzi e un fisco che non gravi sul lavoro».

    30 novembre 2007

    Fonte:

    http://www.corriere.it/economia/07_novembre_30/inflazione_aumento_massimi_793b9296-9f2c-11dc-8807-0003ba99c53b.shtml

    Foto: ansa