Novità dagli scaffali

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IL ROMANTICISMO D’ACCIAIO

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Titolo Completo: Il Romanticismo D’acciaio.

Autore: Joseph Goebbels

Anno: 2015

Pagine: 76


Dice Goebbels: “Le rivoluzioni sono necessarie, nella vita dei popoli, e sempre avverranno quando la normale capacità di evolversi di un popolo sia talmente irrigidita da incrostazioni e ossificazioni da rappresentare una seria minaccia per l’esistenza e la salute del popolo stesso. Le crisi che non si possono più superare con le vie legali, o vengono risolte dalla violenza oppure portano indefettibilmente al declino del popolo che ne è toccato. Le rivoluzioni hanno perciò anche una giustificazione etica: si compiono seguendo una morale che sta molto più in alto rispetto a quella delle procedure legali.” Così dovrebbe essere per l’arte: di più ancora, visto che l’arte si colloca addirittura al di sopra della morale, dove spira la grazia, garante della tremenda benignità di ogni opera di grande stile. Il ministro della Propaganda del Reich non accetta neanche l’idea di un artista impegolato in languide beghe sentimentali, o che si impappini per compiacere le ‘logiche’ del mercato. Il suo Führer vuole che il Tedesco, ritornato popolo dopo essere stato a lungo cascame del caso, si rinsaldi e conforti in un’arte magnifica, superba senza snobismo, pungolo per l’azione. Vuole, insomma, un’arte che renda l’uomo stesso opera d’arte – e opera d’arte il corrispondersi degli uomini, la comunità politica, e arte il paesaggio di questo vivere superiore. Un’arte che insegni al popolo a sentire e volere da artisti, che gli insegni la fierezza con cui ci si libra al di sopra delle crisi, con cui si lotta per custodire e imporre le proprie certezze, perché la volontà resti salda. Solo così le ali dell’assoluto, dell’intemporale, possono liberare l’uomo da tutto il patetismo che lo insegue dal basso e sembra essere l’unico pensiero e trastullo degli artisti finti della modernità, bravi ragazzi inaciditi di cui la storia fa volentieri a meno.

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UNA VITA TEDESCA

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Titolo Completo: Dietrich Eckart. Una vita tedesca

Autore: Dietrich Eckart

Anno: 2015

Pagine: 232


«Quando, alla fine del dicembre del 1923, gli amici di Dietrich Eckart ricevettero la notizia della sua morte improvvisa, l’annuncio di quel decesso parve loro inconcepibile. Tutti avevano avuto esperienza della grande forza vitale di quest’uomo, del vigore del suo temperamento, della veemenza della sua volontà. Cinque anni di una battaglia indefessa avevano lasciato, in tutti coloro che lo conoscevano, l’indelebile impressione di una personalità singolare, caparbia, sicura di sé – un’esperienza che, proprio in tempi di mancanza di princìpi e di appiattimento dei caratteri quali sono i nostri, fece sentire la sua influenza con persistenza raddoppiata.

È così che ancora oggi, ogniqualvolta si onora la memoria di quest’uomo impavido, dalla sua tomba di Berchtesgaden escono dei flutti di forza spirituale, di cui ora abbisogniamo più che mai, giacché lo spergiuro continua a trionfare e la totale infamia dei tempi si mostra a viso scoperto ancor più che in passato.

Queste pagine in suo ricordo devono contribuire a mantenere viva la memoria di uno tra i migliori uomini del Popolo tedesco, ma al contempo anche a rammentare con fierezza tra quali ranghi Dietrich Eckart ha lottato per un futuro tedesco…».

Alfred Rosenberg

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LEBENSRAUM

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Titolo completo: Lebensraum. Impero Nazionalsocialista e Rivoluzione conservatrice.

Autore: Rimbotti Luca

Anno: 2014

Pagine: 353

 

Il Libro: La volontà storica di costruire un’Europa imperiale dei popoli si è manifestata modernamente in quella che è stata anche chiamata la guerra di liberazione dell’Europa dal 1939 al 1945. Nel clima di rivolta contro i poteri cosmopoliti di occidente e oriente coalizzati si accese in tutta Europa un fuoco rivoluzionario inteso a rivendicare i valori della civiltà europea. Questa rivolta trovò nell’antico mito del Lebensraum un concreto elemento decisionale di unità culturale, economica, politica e geopolitica. A questo richiamo rispose l’esteso fenomeno del volontariato giovanile in quel primo esercito europeo che fu la Waffen-SS, e anche un grande numero di intellettuali di primo livello (studiosi, filosofi, giuristi, geopolitologi) che spesso avevano militato nella precedente esperienza della rivoluzione conservatrice, dimostrando che il mito politico del Nuovo Ordine Europeo aveva radici profonde, in grado di risvegliare le grandi fonti identitarie del vecchio continente: grecità, romanesimo, germanesimo, slavismo, celtismo.

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SENTIMENTO DEL FASCISMO

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Titolo Completo: Sentimento del fascismo. Ambiguità esistenziale e coerenza poetica di Cesare Pavese.

Autore: Gianantonio Valli 

Anno: 2014

Pagine: 156


Il famoso taccuino di Cesare Pavese, scoperto e tardivamente rivelato al pubblico da Italo Calvino, per le sue sconfessioni e prese di distanza dall’antifascismo e per la sua intima simpatia filofascista. Un libro per capire la nostra storia.

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METAFISICA DEL CAPITALISMO

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Autore: Sombart W.

Anno: 1994

Pagine: 160


Gli scritti di Sombart muovono dalla premessa che lo studio del fenomeno capitalistico non possa ridursi all’analisi dei suoi specifici rapporti di produzione, ma debba dedursi da una interpretazione metafisica del capitalismo, ossia da una preliminare ricerca di quel tipico ‘spirito economico’ che, se da un lato trascende i soggetti economici, dall’altro ispira in costoro una ben precisa ‘mentalità economica’, fonte del processo di razionalizzazione (di banalizzazione) dell’esistenza.

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LA GUERRA OCCULTA

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Titolo Completo:  La guerra occulta. Armi e fasi dell’attacco ebraico-massonico alla tradizione europea

Autore: Malynski Emmanuel

Anno: 2008

Pagine: 264

Il Libro: L’’incipit’ de La guerra occulta suona così: “La chiave dell’intera storia del XIX secolo è l’evoluzione del movimento rivoluzionario dal 1789 al bolscevismo russo.” Prima che nel motivo della ‘congiura ebraico-massonica’, la validità di quest’opera sta nell’aver saputo individuare lucidamente l’arco di crisi che congiunge il 1789 (rivoluzione francese) con il 1917 (rivoluzione bolscevica), ovvero l’eruzione della ‘guerra civile mondiale’.

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RELIGIOSITÀ INDOEUROPEA

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Autore: Hans F. K. Günther

Anno: 2011

Pagine: 102

Il libro:

Da Reykjavik a Benares: questa l’estensione dello spazio geografico degli Indoeuropei. E l’intenzione del loro universo interiore, la destinazione del firmamento speculativo degli Ariani? La espone, nella sua sintesi denominata Religiosità IndoeuropeaHans F. K. Günther. Se provassimo a definirla in termini brevissimi, diremmo che, presso gli Indoeuropei, la religiosità intesa come intuizione del divino coincide con la loro complessiva aspirazione alla forma-formante – der Wille zur Gestaltung -, in cui si intersecano l’inclinazione dell’indole ariana alla introspezione – Innenschau – e la sua vocazione alla contemplazione del lontano –Weitenschau. Se intendessimo invece tracciarla in termini brevi, perché questo preambolo editoriale descriva una traccia di lettura di Religiosità Indoeuropea, lasceremmo alle parole stesse dell’Autore il compito di segnarla. “La religiosità indoeuropea – scrive il Günther – non nasce da una qualche forma di timore, timore di un Dio o timore della morte. Un timore del Signore non sarebbe potuto nascere perché l’Indoeuropeo non si sentì mai cosa creata, ‘creatura’ di una qualche divinità né concepì il mondo come creazione. […] Il rapporto di sudditanza e sottomissione tra l’uomo e il Dio è caratteristico dei popoli di lingua semitica. […] Quando si svaluta ‘questo’ mondo e si esalta l’altro’ mondo ad eterno bene, si esce dai confini della religiosità indoeuropea. La religiosità indoeuropea è religiosità di questo mondo. […] Siamo abituati a considerare vera religiosità solo quella ultramondana e a vedere in una diversa attitudine religiosa alcunché d’inferiore, d’immaturo, o appena il grado iniziale di una più perfetta religiosità. E’ cosi che i concetti giudaico-cristiani ci impediscono di riconoscere la grandezza della religiosità indoeuropea. […] Gli Indoeuropei sono ‘figli del mondo’ [Weltkinder] nel senso che ‘questo’ mondo, nella sua ricchezza, offre loro sufficienti possibilità di venerare il divino.” L’Ariano è l’uomo dall’alto sentire, che interroga con attenzione il Destino, ‘provocandolo’ con fermezza e tenacia e dimostrando di essere, lui superbo, all’altezza di esso e a esso conforme. Davanti al Destino, “essere pronti è tutto”, insegnava Shakespeare e confermava Spengler:The readiness is all; in Bereitschaft sein ist alles. Non Provvidenza, quindi, ma Destino, non redenzione dal peccato, ma fedeltà al Destino, giacché “la religiosità indoeuropea non è la religione della paura, della umiliazione, della mortificazione di sé, ma la religiosità di chi vuole onorare la divinità stando eretto in mezzo alla fatalità della vita umana per l’onore della divinità che è in lui. E’ proprio dai migliori che gli Dei esigono che diano buona prova di sé innanzi al Destino.”

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RTA- DI ALCUNE PAROLE INDOEUROPEE

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Titolo Completo: Rta. Di alcune parole indo-europee significanti «diritto» «legge» «giustizia».

Autore: Giulio Capone

Anno: 2013

Pagine: 80


«Aristocratico del pensiero e dell’arte, […] Giulio Capone, pur sembrando un ingegno solitario, scopriva senza volerlo nelle discussioni coi maestri e gli amici il cumulo, enorme per la sua età, delle cognizioni che gli venivano dalla solitudine dello studio; ed in ogni scritto anche breve rivelava il tesoro sbalorditivo della sua intelligenza e della sua varia cultura. Nato il 13 dicembre 1863 a Montella [città dell’Irpinia], morto il 16 febbraio 1892, si laureò a 18 anni in lettere, a 22 in giurisprudenza. Cominciò a pubblicare […] note filologiche e versioni dal Sanscrito: “Dio e Giorno”, “Inno a Surya (il Sole)” […], “Dal Rig-Veda – Inno ad Agni ed ai Maruti” […]. Dopo la sua morte vennero pubblicati nel 1892-93, a premura di amici: […] “Di alcune parole indo-europee significanti Diritto, Legge, Giustizia, ricerche giuridico-linguistiche”, assai lodate da quel sommo glottologo che fu Graziadio Ascoli, il quale ammirava soprattutto il modo come Capone aveva innestato lo studio del diritto a quello della storia del linguaggio […]» (Salvatore Pescatori, Nota a Giulio Capone, Un astrologo bagnolese del secolo XVI, estr. Rivista “Irpinia”, a.I., n. 9, 1929).

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LA GRANDE TRIADE

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Titolo Completo: La Grande Triade

Autore: René Guénon 

Anno: 1980

Pagine: 207

Il Libro: «Il Cielo copre, la Terra sostiene» dice un’antica sentenza cinese. Il cielo è la «perfezione attiva», la terra è la «perfezione passiva». «Cielo, Terra, Uomo» (Tien-ti-jen), ecco la Grande Triade che Guénon volle illuminare in questo suo ultimo libro, pubblicato nel 1946. Invece di affermare in termini generali la corrispondenza esoterica delle tradizioni, volle qui far vedere in concreto che cosa è tale corrispondenza e in quali modi essa si articola, mostrandone ogni volta un aspetto, come la faccia di un cristallo, nei brevi, magistrali capitoli di quest’opera, che appunto perciò può essere vista come la summa e il simbolo essa stessa del pensiero di Guénon. Lo yin e lo yang, la doppia spirale, il solve e coaguladell’alchimia, i numeri celesti e i numeri terrestri, i rapporti fra l’essere e il suo ambiente, l’Essenza e la Sostanza, l’autorità sacerdotale e l’autorità regale, l’Invariabile Mezzo e la Via del Mezzo, il simbolismo massonico della squadra e del compasso e quello cabbalistico della Shekinah, la ruota cosmica: ciascuno di questi temi è di immensa ricchezza. Tanto più stupefacente apparirà l’impresa che Guénon ha qui compiuto: pur facendo presagire ogni volta tutta la complessità e peculiarità di queste immagini, le ha fatte risuonare nella loro essenza, le ha rese trasparenti con poche, sobrie e decisive parole, così inanellandole in un’aurea catena, dove il vincolo è invisibile e indissolubile.

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I MISTERI DI ELEUSI

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Autore:  Magnien Victor
Anno:    1996
Pagine:  416


Il libro: Questo ampio e approfondito studio colma una notevole lacuna nel corpus di opere in lingua italiana destinate ai cultori di dottrine e discipline spirituali che riguardano le Tradizioni antiche. In particolare, coloro che già dispongono di una buona conoscenza del mondo ellenico possono qui trovare una sintesi culturale d’eccezione, giacché le diverse esperienze che costituirono il tessuto della società antica si rivelano permeate dello spirito che in Eleusi aveva il suo centro radiante.

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