Musica contro la transfobia: anche Ringo Starr sul carro degli idioti

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Il comuncato di Ringo
Il comuncato di Ringo
Come avevamo annunciato, il gesto simbolico (e assurdo) di Bruce Springsteen di annullare un concerto in North Carolina, a causa di una legge che, a suo giudizio, discriminava i trans, porta i suoi primi effetti. Oggi è il turno di Ringo Starr, che annulla un suo concerto in North Carolina per il medesimo motivo. Continua il boicottaggio contro uno stato che – è questione di (poco) tempo – sarà costretto a piegarsi alle logiche gay-friendly che ispirano i governanti d’Occidente. 
Non chiamateci profeti se in un futuro neanche tanto lontano lo stesso North Carolina “pentito” sarà in prima linea nella difesa dei “diritti lgbt”…

Lo scarafaggio amico dei gay
Lo scarafaggio amico dei gay

(www.repubblica.it) – Negli Usa la musica si schiera contro la transfobia. Anche Ringo Starr, l’ex batterista dei Beatles, ha annullato il concerto previsto per giugno a Cary, Carolina del Nord, per protestare contro una legge discriminatoria nei confronti delle persone transessuali. Come già annunciato da Bruce Springsteen prima e da Bryan Adams dopo, l’artista si unisce e amplifica la protesta della comunità Lgbt contro una legge dello Stato lesiva della dignità delle persone transessuali. Il North Carolina ha infatti approvato la HB2 – Public Facilities Privacy and Security Act  (legge sulla privacy e la sicurezza nei servizi pubblici), quella che i media hanno ribattezzato “la legge dei bagni” – che stabilisce quali bagni debbano usare le persone transessuali. “Mi dispiace deludere i miei fan nella zona – ha dichiarato il cantautore britannico – ma abbiamo bisogno di prendere posizione contro questo odio”. Ringo Starr ha ricordato nel suo comunicato due canzoni che hanno ispirato il suo gesto: Let’s work together, dei Canned Heat, e l’intramontabile All you need is love dei Beatles.