Brexit, fa tanta paura? Affidiamo a Guénon una riflessione su questo mondo che implode.
“…parlare di stabilità del disordine è però una contraddizione in termini, poiché esso non è che il cambiamento ridotto a se stesso, per così dire: sarebbe in fondo come cercare l’immobilità nel movimento. Ogni volta che il disordine aumenta, il movimento subisce un’accelerazione, giacché viene fatto un passo avanti nel senso del cambiamento puro dell’”istantaneità”; è per questo che, come dicevamo prima, quanto più gli elementi sociali sono di qualità inferiore, tanto meno dura la loro egemonia. Come tutto quello che ha un’esistenza solo negativa, il disordine distrugge se stesso; è nel suo stesso eccesso che si può trovare rimedio ai casi più disparati, perché la crescente rapidità del cambiamento avrà necessariamente fine; e oggi non sono forse già molti coloro che cominciano ad accorgersi, più o meno confusamente, che le cose non potranno andare avanti così in definitivamente? Anche se al punto in cui si trova il mondo non fosse più possibile un “raddrizzamento” senza una catastrofe, è forse questa una ragione sufficiente per non prenderlo, malgrado tutto, in considerazione, e rifiutarsi di farlo non sarebbe un’altra forma di oblio dei princìpi immutabili che sono al di là di tutte le vicissitudini del “temporale” e che, di conseguenza, non possono essere inficiati da nessuna catastrofe?”
[R. Guénon – Autorità spirituale e potere temporale, pagine 132-133]