(a cura della redazione di AT)
Una buona notizia, dalla valenza almeno simbolica, da sbattere in faccia a chi si riempie sempre la bocca di grandi parole a proposito della memoria condivisa, delle nostre radici, del ringraziamento perenne da dare ai nostri liberatori, e così via.
Mentre a Roma il Comune firma il contratto di appalto con un’impresa edile per la realizzazione in un paio d’anni, a Villa Torlonia, di un altro Museo molto particolare, che tanto farà discutere, in Normandia, nel piccolo paesino di Catz, a pochi chilometri dalla spiaggia di Utah, dove gli Alleati sbarcarono il 6 giugno del 1944, è prossimo alla chiusura il gigantesco Normandy Tank Museum.
Si tratta di un Museo che ospita carri armati ed altri mezzi militari, materiali, armi, attrezzature, uniformi, manichini, ecc. appartenuti agli invasori. Troppi pochi i visitatori del Museo (la giustificazione addotta, e cioè la paura di attacchi terroristici, fa ridere) per coprirne i costi di gestione, dunque tutto andrà allasta: con buona pace di perbenisti, intellettuali, storici di regime, e roba varia.