Giganti e nani, leoni e iene

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(commento introduttivo tratto dalla pagina facebook di Maurizio Murelli)

Ci sono storie di uomini che quando le apprendi ti spaccano il cuore. Sono storie di giganti contro cui moltitudini di nani tentano in vano di eclissarne la memoria. Questi giganti stanno lì a esempio per uomini verticali di oggi e di domani. Magneti imprescindibili per chi fa dell’onore l’asse portante della propria esistenza. A prescindere dalla fede che li animavano, dell’Idea che hanno servito, dell’epoca in cui hanno vissuto, questi uomini sono il mito del soldato dell’onore.
Una di queste anime si è senza dubbio incarnata in Jochen Peiper.
Ufficiale tedesco fu destinato in Italia dopo aver combattuto sul fronte dell’Est con la “SS Leibstandarte.”
Alla fine della guerra fu condannato a morte e poi amnistiato con la pena commutata in ergastolo. Scarcerato dopo 18 anni, si stabilì in Francia. Negli anni 70 ex-partigiani francesi lo localizzarono e chiesero insistentemente che fosse allontanato. Non ottenendo nulla, nel 1976 attaccarono di notte con grappoli di molotov la fattoria dove viveva e lo arsero vivo.
L’articolo che qui ho pubblicato intende sostenere la tesi del tentativo da parte dei tedeschi di fraternizzare con la popolazione. La verità è che quei soldati comandati da Peiper sfilarono per la città disarmati, senza elmetto per dimostrare alla popolazione la codardia dei partigiani buoni solo a sparare alle spalle e a tendere imboscate.
Alla testa dei suoi uomini, a capo scoperto, Peiper attraversò in lungo e in largo Reggio Emilia e non un gappista che fosse uno si fece avanti, confermando ancora una volta che quando i leoni avanzano, le iene si eclissano per tornare e ridere solo quando i leoni sono morti.

(www.gazzettadireggio.it) – 11/10/16 – REGGIO EMILIA – Le immagini dei nazisti che occuparono Reggio Emilia. Si deve allo storico e archeologo reggiano Nicola Cassone la scoperta di alcune fotografie che hanno immortalato Reggio al tempo dell’invasione nazista, poco prima dell’Armistizio nel 1943.

«Le ho scovate su riviste tedesche e blog e sono scatti che si devono alle stesse Ss e alcuni sono fotogrammi di video riprese: ho riconosciuto la nostra città in quegli scatti» spiega.

E’ proprio in uno stralcio del cinegiornale di informazione tedesco “Die Deutsche Wochenschau”, proiettato nelle sale del Reich e dei paesi alleati il 12 settembre che appare Jochen Peiper alla guida di una compagnia di marzialissime e giovanissime SS in marcia attraverso le strade di Reggio, passando per Coviolo, via fratelli Rosselli, via della Canalina, il ponte di San Pellegrino, viale Umberto I, piazza Prampolini, Piazza del Monte, piazza Cavour, via Cairoli, Corso Garibaldi.

In uno scatto c’è un panzergrenadier della Leibstandarte che scherza con un gruppo di bambini di Reggio. «Chissà – dice Cassone – se qualcuno di quelli si riconosce».