Come vi avevamo raccontato a settembre, nei mesi scorso gli Indiani d’America avevano promesso lotta dura contro la costruzione di un oleodotto in Nord Dakota, che avrebbe penetrato e inquinato la terra abitata per millenni dai loro Padri.
La notizia di queste ore è che il Genio Militare americano, proprietario del terreno, ha negato l’autorizzazione a costruire la pipeline nel tracciato previsto.
Defend the Sacred!
(www.repubblica.it) – 05/12/16 – Vittoria per i Sioux. Il genio militare americano ha bocciato l’attuale percorso previsto per l’oleodotto in Nord Dakota, contro cui da mesi i nativi americani si stanno battendo. Proprio in seguito alle proteste il progetto era stato fermato dall’amministrazione Obama per permettere allo Us Army Corps of Engineers di esprimersi. I nativi hanno sempre sostenuto che l’oleodotto è un enorme rischio per l’ambiente e per le falde acquifere dei loro territori.
Il corpo dei genieri dell’esercito, che formalmente è proprietario del terreno, ha reso noto che non autorizza la costruzione dell’oleodotto sull’attuale tracciato previsto dalla società Dakota Access Pipeline, che prevedeva di passare sotto il lago Ohare. Lo ha reso noto il sottosegretario dell’esercito per le Costruzioni Civili, Jo-Ellen Darcy. Ora sarà definito un tracciato alternativo rispetto all’attuale che passava a soli 800 metri dalla riserva.
Accanto ai Sioux si erano schierate altre tribù e da ultimo 3.500 veterani delle forze armate guidati dal figlio del generale Wessley Clark, ex comandante Nato in Kosovo negli anni ’90.