Faresti clonare il tuo cane?

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(a cura del Cuib Femminile Raido)

In Corea, la Sooam Biotech Foundation, con sede a Seoul, specializzata in clonazione di animali, da tempo ha creato un vero e proprio business milionario in forte espansione.

I profili che lasciano perplessi sono svariati. L’animalista che è in noi pensa al triste destino delle cavie-cagnoline madri, cresciute in laboratorio con lo scopo di diventare donatrici di ovuli e ignare gestanti di veri e propri mostri genetici. Stesso dicasi per i tanti cuccioli la cui gestazione non va a buon fine per “problemi tecnici”, cestinati come una brutta bozza, o che sviluppano problemi in fase di sviluppo.

Nonostante il forte disprezzo che proviamo per il mondo in cui viviamo, ci lascia comunque basiti che vi siano persone disposte a pagare ben 100.000 dollari nell’illusione di veder rivivere il proprio animale domestico, ormai passato a miglior vita. La Sooam ti clona il cane, così come il gatto se solo ci fosse mercato, impiantandone il DNA in una cellula il cui codice genetico è stato preventivamente azzerato, cancellato. Appunto, la black cell. Eppure nessuno dei mega biologi della Sooam ha spiegato ai padroni creduloni che il carattere di un animale non è il risultato di una mera equazione genetica, ma anche e soprattutto di esperienze di vita, del vissuto unico e singolare che caratterizza ogni animale come ogni persona. E se è vero, come è, che ogni essere vivente è una forma unica e irripetibile di manifestazione del Principio, non basterà mai tutto l’oro del mondo per clonare Fido. Alla Sooam come in nessun’altra parte dell’Universo.

Impressiona – ma di meno, perché ormai ce lo aspettiamo – anche come il potere politico neanche stavolta abbia perso occasione per sfruttare questo nuovo e inquietante mezzo di sovversione. Leggiamo infatti che la polizia coreana ha clonato centocinquanta volte il cane-eroe che salvò una bambina scomparsa, così, come se avesse ordinato un rifornimento di matite. Stesso dicasi per il governo USA, che ha commissionato cinque copie del pastore tedesco eroe delle Torri Gemelle, e per i Navy Seals, che hanno ordinato decine di cloni di un cane capace di spezzare l’osso del collo con un morso. Anziché delineare i limiti della ricerca scientifica, per evitare derive noir come quella di cui trattasi, ancora una volta si preme sull’acceleratore di una macchina di cui si sono persi i comandi.

L’uomo moderno ci conferma la sua totale incapacità ad accettare la morte e la grande difficoltà a considerarla parte della vita, sulla scorta di sentimenti di onnipotenza e antropocentrismo sempre più feroci e accaniti.

In attesa di veder resuscitare i morti, dalla Casa degli Orrori è tutto. Per ora.