Intervista realizzata dalla pagina facebook Black Jack
Com’è nato il vostro gruppo e da quanti membri è composto?
Zündapp è una band formata da militanti, quindi non è nata per caso ma con un preciso progetto: quello di trasmettere l’Idea anche attraverso la musica, andando a colmare alcune lacune presenti oggi nel panorama politico-musicale e ben determinati a voler continuare la storia della musica alternativa.
La formazione attuale è di 4 elementi (voce, chitarra, basso e batteria) ma sono in cantiere delle grandi novità.
Che significato ha per voi la musica in questa area politica?
Per Codreanu chi non riesce a cantare è malato nell’anima, e Platone nella Repubblica sottolinea che l’educazione musicale è la più importante… non c’è da stupirsi quindi che il nostro mondo abbia sempre amato suonare e cantare!
Per noi la musica è uno strumento di lotta fondamentale, per risvegliare le anime e comunicare la nostra visione del mondo.
E’ anche una efficace forma di aggregazione: cosa è più bello di ritrovarsi tra camerati, sotto un palco, birra in mano, a cantare i nostri ideali?
Qual è il tema maggiormente trattato nelle vostre canzoni?
Oltre ai brani scritti da noi, abbiamo “adottato” e riarrangiato anche altri pezzi più o meno noti della musica alternativa, quelli che sentiamo nostri, che avremmo voluto scrivere noi.
Ogni canzone tratta una tematica in particolare, alcune sono più riflessive, altre più ‘focose’, ma tutte quante vogliono trasmettere un approccio alla vita che sia spirituale e militante, che sia, in una parola sola, guerriero.
Che si parli di amore, di guerra, di militanza, di vita quotidiana, la nostra stella polare è sempre la Tradizione.
A tutto lo staff di Black Jack ha colpito la vostra canzone “Shinigurui” a cosa vi siete ispirati?
Il testo è stato ispirato dalle nostre esperienze militanti, con le sue sfide, le sue conquiste e le sue difficoltà. Racconta la tensione interiore del militante, lo stato di guerra che cerchiamo di mantenere in via permanente, nonostante gli anestetici inganni del mondo moderno. Il racconto per immagini forti vuole riecheggiare le Tre Prove Legionarie, senza assolutamente volerci mettere a paragone.
Il titolo significa “morte da pazzo”, sentimmo spiegare questo concetto della tradizione giapponese ad una conferenza di Mario Polia e decidemmo che la canzone appena scritta, ancora non battezzata, si sarebbe chiamata così.
Racconta, insomma, la nostra RIVOLTA CONTRO IL MONDO MODERNO.
Perché avete scelto il nome Zündapp?
Venne in mente ad un membro del gruppo, soprattutto per la sua musicalità.
Fu poi accolto con entusiasmo dagli altri anche perché Zündapp è l’abbreviazione di Zünder und Apparatebau, fabbrica di meccanismi di accensione: il noto marchio che riforniva di motociclette e sidecar l’esercito tedesco, nato come produttore di spolette per i bossoli nella prima guerra mondiale. Insomma, tra inneschi e moto della Wehrmacht non ci troviamo poi così male…!
Qualche membro del gruppo ha già un passato nella musica alternativa?
Siamo tutti ragazzi tra i 20 e i 30 anni, cresciuti con la musica (alternativa e non) ma con nessuna esperienza precedente in gruppi musicali.
Ma l’esistenza di Zundapp deve tutto a tre progetti musicali in particolare:
“Diapason”, gruppo siciliano di musica alternativa attivo negli anni 80;
“Imperium”, il vero rock per la Tradizione;
“La Vecchia Sezione”, che non ha bisogno di presentazioni, avendo ormai suonato in ogni angolo della penisola.
Quale canzone vi rappresenta maggiormente?
Sono due: ‘Shinigurui’ per i motivi appena esposti e ‘Roma’ perché il riferimento principale alla Tradizione lo troviamo nella Romanità: Roma Orma Amor!
Una domanda esterna, ma non troppo, alla musica alternativa:
Ritenete che la proposta di legge fatta da Fiano possa fermare il vostro progetto musicale?
Certe vedute sono talmente limitate che non riescono a comprendere quanto il nostro ambiente sia erede non solo di una determinata esperienza storica, ma di un intero mondo di Valori e Princìpi validi al di là del tempo e dello spazio. Di questo mondo noi suoniamo e cantiamo, quindi non sarà certo l’ennesima legge liberticida partorita dal regime democratico a fermarci!
Volete sfruttare l’intervista per lanciare un messaggio in particolare contro la società odierna?
Non siamo abituati a lanciare messaggi “contro” qualcosa, ma solo quelli “per”. Quindi alla società del mondo moderno, del profitto e dell’uguaglianza, dell’individualismo e della menzogna, contrapponiamo l’idea di Comunità, quella del mondo della Tradizione, della militanza e della gerarchia, del solidarismo e della Verità.
Se non si ha chiaro l’obiettivo rivoluzionario finale, ogni lotta politica, ogni canzone, non serve a niente!
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