a cura della Comunità Militante Furor
Sabato 18 Novembre si è svolta, presso la nuova sede della Comunità Militante Furor di Catanzaro, la presentazione della nuova edizione di Indirizzi per l’azione tradizionale, una raccolta di scritti di Gaetano Alì e pubblicati per Cinabro Edizioni.
La conferenza è iniziata con una breve introduzione della comunità Furor in ricordo della figura di Gaetano, autore degli scritti che compongono l’opera ma soprattutto, per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, imprescindibile guida e punto di riferimento, in grado di arrivare sempre in modo chiaro, diretto e preciso al nocciolo dei problemi, di dare il giusto indirizzo, la corretta indicazione, a testimonianza della straordinaria lungimiranza dell’Uomo che incarnava.
Durante la presentazione è stato ribadito più volte come l’opera “Indirizzi per l’Azione Tradizionale” non vuole essere esercizio di encomio per rendere omaggio a Gaetano ma è invece un’arma concreta in grado di fornire le giuste chiavi di lettura contro il mondo moderno, un testo che ha come obiettivo quello di ricostruire se stessi, dare forma al proprio essere tramite un’azione orientata dai principi tradizionali.
Il testo rappresenta una sorta di bussola, un passo orientato verso Nord, ha tenuto a spiegare il relatore di Cinabro Edizioni, un passo sicuro su cui costruire il progetto della casa editrice di rendere fruibili altrettanti scritti che indirizzino l’azione tradizionale.
In un mondo malato in cui la vita è catalizzata solo dal fattore economico e materiale, in cui l’uomo è assuefatto e abbrutito dal profitto e dall’individualismo, alla costante rincorsa di appagamento dei propri bisogni materiali, non resta che ripartire dall’Uomo, perché il problema è innanzitutto di natura interna, contro la parte oscura che ci portiamo dentro e che va vinta e messa a tacere.
“Indirizzi per l’azione tradizionale” è quindi l’esortazione a lavorare ad un progetto di rigenerazione spirituale, etica e morale, le cui basi per un efficace cambiamento devono coinvolgere prima di tutto l’uomo. E’ la necessità di avere in vista, prima di tutto, il come si fa una determinata cosa piuttosto che il quanto, è privilegiare l’aspetto qualitativo ed aristocratico dell’azione rispetto a quello quantitativo e democratico dell’agitazione.
Per fare questo ed evitare che si cada nel vuoto delle belle parole è fondamentale orientarsi, avere un metodo che ha nell’azione esistenziale e militante un campo di verifica e trova nella forma comunitaria la sua naturale applicazione.
Un metodo come strumento per combattere i modernismi che sono dentro di noi (individualismo, egoismo, materialismo, democrazia, agitazione anarchica e irrequieta), che richiede l’intimo e personale dialogo interiore da parte del militante, il quale medita sull’azione compiuta e da compiere, analizza gli aspetti negativi del suo carattere, riflette in silenzio ed in solitudine sul significato del suo percorso.
Un lavoro questo da compiere attraverso l’imprescindibile sostegno dottrinario, mediante lo studio dei testi tradizionali che, supportati ed a supporto di una corretta azione, determinano l’assimilazione dei contenuti ed una conseguente e tangibile rettificazione dello stile e della visione del mondo e delle cose.
Infine è stata rimarcata la vera essenza dell’azione tradizionale, fatta di abnegazione e impersonalità, priva di originalità e smania di protagonismo che significa fare ciò che deve essere fatto senza guardare ai frutti, senza la prospettiva del guadagno o della perdita, piacere o dolore, vittoria o sconfitta.
Questo non significa agire in maniera cieca, arida, senza stimoli ma è un agire senza pensare al piacere o al dolore come i motori di una eventuale azione, è un’azione dotata di una felicità diversa, eroica che si plasma nel sacrificio e si manifesta nella libertà di affermare “cosi sono, cosi voglio essere”.
Tra le pagine di Indirizzi si possono trovare insomma le chiavi fondamentali per il destino dell’uomo, dove la Tradizione è il punto di riferimento, è la stella polare per edificare una fortezza interiore che sia base per qualsiasi rivoluzione esteriore: poiché, non dimentichiamoci, che solo un uomo sano ed orientato spiritualmente è in grado di informare positivamente la realtà circostante, come una candela capace di illuminare nella notte buia.
Arrivederci quindi alle prossime iniziative della comunità militante Furor:
– sabato 25 Novembre ci sarà Progetto Famiglia, attività di solidarietà sociale che si esplica in una periodica raccolta alimentare per offrire un aiuto concreto alle famiglie italiane in difficoltà;
– domenica 3 Dicembre, vivremo l’esperienza della montagna come strumento di formazione, con la prima di una serie di escursioni alla scoperta del territorio calabro.
In alto i cuori!