C’è sempre stata, in una certa sinistra, quella dei radical chic, dei “progressisti al caviale” la distorta convinzione che il credere nel valore dell’accoglienza dovesse comportare la scelta di aprire le porte a un flusso disordinato e arcobaleno di migranti. Nella scena che oggi proponiamo tratta dal film “La Crisi”, commedia francese del 1992, sembra di rivedere l’Italia dei giorni nostri: immaginate infatti il dialogo tra un italiano di una periferia di una grande città e un parlamentare, quest’ultimo il classico rivoluzionario da salotto, falso moralista benpensante della sinistra radical chic, antirazzista sempre e solo con il sedere degli altri, pronto a parlare per slogan e predicare la solidarietà senza mai praticarla, pur di avere la coscienza a posto.