Lo Stato italiano affama la sua gente e agevola le porcate delle multinazionali. Infatti, si scopre che l’aliquota sostanziale applicata sui redditi di Apple è molto più bassa dell’aliquota applicata a un contribuente italiano che guadagna meno di 15mila euro all’anno. E ancora stiamo a chiederci chi comanda in Italia? Ancora si festeggiano i “liberatori”? L’Italia oramai è una vacca smagrita che è stata smunta per anni e anni senza cura dall’Occidente, cui si è prostrata senza dignità. E ora stanno mungendo le ultime gocce, finché non sopraggiungerà il collasso totale.
www.repubblica.it – 02.05.2018 – Nemmeno chi ha il reddito più basso in Italia, tra 0 e 15mila euro, paga meno tasse di Apple. L’aliquota fiscale più blanda, quella per le fasce deboli nel nostro Paese è del 23%. Apple, invece, nel trimestre chiuso al 31 marzo, ha registrato un tax rate del 14,5%. In parte grazie al taglio fiscale voluto dal presidente Donald Trump, in parte grazie al suo sistema di società offshore create per eludere la tassazione nei Paesi in cui vende al di fuori degli Stati Uniti.
Un’aliquota ridottissima che ha permesso di far volare gli utili a 13,8 miliardi contro gli 11 miliardi registrati negli stessi tre mesi dell’anno precedente. Nel 2017, su un utile prima delle tasse di 14,684 miliardi di dollari, Apple aveva pagato 3,655 miliardi di tasse. Nel 2018, su un utile pretasse di 16,168 miliardi, al fisco sono arrivati solo 2,346 miliardi. Vuol dire che Apple è passata da un tax rate del 24,89% a un tax rate del 14,5%. E il direttore finanziario, Luca Maestri, ha confermato la stessa incidenza delle tasse anche per il prossimo trimestre. Più della metà dell’incremento dell’utile è arrivato quindi dalla diminuzione fiscale, con buona pace dei contibuenti dei Paesi in cui Apple vende i suo Iphone, Ipad e Mac..