“La disciplina informi il mio essere. La disciplina regoli il mio fuoco“
Confrormarsi a una regola per dare una forma a sé. Forma che eleva a Dio abbassando l’io.
La disciplina regola il cammino, affinché l’obliquo si tramuti in diritto.
Per armonizzare la volontà con Dio, affinché la volontà non segua l’io. Per abbracciare la Provvidenza e non restare soverchiati dal destino.
Libertà contro necessità. “Moira” contro “ananké“. “Voluntas ut libertas” contro “voluntas ut natura“. “Natura liberata” contro “natura naturata”.
Senza regola si è schiavi dell’io, senza disciplina c’è dispersione nel destino.
La sottomissione alla regola conduce e induce a Dio perché libera dall’io.
Senza regola non v’è formazione perché l’azione sarebbe mera agitazione: sarebbe agire per agire e non agire senza agire.
Un percorso votato alla formazione di sé, all’azione su sé non può prescindere da una disciplina.
