Quando sembra che la Lega stia sfondando i sondaggi e accolga sempre più consenso, ecco che i poteri forti, quelli di Bruxelles su tutti, sguinzagliano i propri cani da guardia. Così, infatti, la Cassazione – con un tempismo non casuale, bensì molto ragionato – si scaglia contro il partito di Salvini. Lungi da questa redazione schierarsi con la Lega, ma non si può non vedere la palese strumentalità delle sentenze dei magistrati, come sempre impuniti signori che possono tutto, in favore di sé e di chi li vuole intoccabili.
(www.corriere.it) – 04/07/2018 – Cassazione: «Sequestrare i conti della Lega Nord, ovunque siano».
Salvini: sentenza politica. Le motivazioni del sì al ricorso dei pm per recuperare i 49 milioni. Il vicepremier: «Vogliono metterci fuori causa per via giudiziaria, quei soldi non ci sono».
La Cassazione è stata chiara: «Si possono sequestrare i beni della Lega ovunque vengano rinvenuti soldi – conti bancari, libretti, depositi – fino a raggiungere la cifra di 49 milioni». Ovvero i soldi che secondo il tribunale la Lega Nord avrebbe sottratto allo Stato, per presunte irregolarità nell’utilizzo di fondi pubblici. Una truffa per la quale Umberto Bossi è stato condannato a due anni e tre mesi di carcere, suo figlio Renzo a un anno e sei mesi, mentre Francesco Belsito, ex-tesoriere della Lega, a quattro anni e dieci mesi.
Sequestro «a tappeto»
Adesso la Cassazione autorizza il sequestro «a tappeto» dei beni del Carroccio per recuperare quei 49 milioni (48 milioni 969 mila 617 euro per l’esattezza) ritenuti provento di illeciti. I giudici di Genova lo avevano già disposto il sequestro, con un decreto emesso il 4 settembre del 2017, ma il Riesame lo aveva bloccato. E ora gli ermellini scrivono che la Guardia di finanza può procedere al blocco dei conti della Lega in forza del decreto di sequestro senza la necessità di un nuovo provvedimento per eventuali somme trovate su conti in momenti successivi al decreto. Un sequestro a «tappeto» e senza confini, insomma, contro il quale si scaglia Matteo Salvini: «È una sentenza politica – dice ospite della trasmissione In onda su La7 -. Vogliono metterci fuori causa per via giudiziaria, quei soldi non ci sono, posso fare una colletta». E Giulio Centemero, deputato della Lega e amministratore del partito, attacca: «Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza per il sequestro. Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno. Ma non ci fermeranno così».