Quasi non crediamo ai nostri occhi quando leggiamo delle multe che l’antitrust italiana, ovvero l’autorità garante della concorrenza e del mercato, ha rifilato ai colossi Apple e Samsung. Multe che, se a noi possono sembrare salatissime, in realtà, per le due multinazionali, non sono altro che spiccioli.
Senza voler cadere in una retorica nostalgica alla “si stava meglio quando si stava peggio”, è sotto gli occhi di tutti che col progredire di questa civiltà del consumo, in maniera inversamente proporzionale, tutti i prodotti e beni considerati necessari durino sempre meno.
Basti pensare ai grossi elettrodomestici: ci capita ancora di vedere quelli dei nostri nonni e dei nostri genitori, acquistati parecchi anni addietro, ancora ben funzionanti; oppure le autovetture: pare che di 500 originali in giro se ne trovino ancora a bizzeffe (e con un incredibile aumento di valore); provate invece a cercare, giusto per citarne qualcuna, una Palio, una Stilo, una Brava e così via, solo per parlare della FIAT.
E poi arriviamo ai nostri amatissimi (si, perchè non possiamo farne proprio a meno.. .se questo non è amore…) smartphone. Quante volte quegli aggiornamenti “necessari” ci hanno fatto perdere la pazienza? Quante volte ci hanno reso il nostro apparecchio “obsoleto”? “Ma come? Se fino a due minuti fa funzionava benissimo?”. E quanti di noi, senza ripensarci su troppo, piuttosto che provare anche solo a recuperarlo, lo hanno accantonato andando a comprarne uno nuovo perché tanto “non possiamo fare altrimenti, ormai è vecchio” e magari aveva appena un anno di vita?
Non vogliamo fargli i conti in tasca né, tanto meno, vogliamo screditare il buon lavoro dell’antitrust, ma crediamo proprio che per 10 milioni di multa piazzati una volta tanto, per Apple e Samsung (ma anche tante altre aziende) il gioco vale più di una candela.
(www.repubblica.it) – 25/10/2018 – L’Antitrust multa Apple e Samsung: “Aggiornamenti software per rendere vecchi i loro smartphone”. Prima condanna al mondo sulla obsolescenza programmata
Il Garante impone una sanzione di 10 milioni alla Mela per aver penalizzato alcuni modelli di iPhone. Non solo: informazioni non corrette ai consumatori su come usare le batterie al litio. Ammenda da 5 milioni per la società coreana, sotto accusa per il modello Note 4.
Le due aziende, dunque, hanno violato gli articoli 20, 21, 22 e 24 del nostro Codice del Consumo. Ed è la prima decisione al mondo che colpisce la “obsolescenza programmata” per la quale Apple, ad esempio, deve rispondere davanti ai tribunali francesi.
Samsung realizza questa pratica illegittima dal maggio 2016. Bersaglio degli aggiornamenti selvaggi è il modello Note 4 (immesso sul mercato nel settembre 2014). I proprietari del Note 4 sono indotti “ad installare il nuovo firmware di Android denominato Marshmallow predisposto per il nuovo modello di telefono Note 7, senza informare dei gravi malfunzionamenti per il Note 4 dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’hardware”, dice il Garante.
Quando gli utenti si accorgono che il Note 4 non funziona più, in molti casi vanno nei centri di riparazione dove vengono richieste somme importanti per rimettere le cose a posto.
Non vengono inforamte, queste persone, “delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema operativo e dei possibili inconvenienti – tipo spegnimenti improvvisi – che tale installazione avrebbe potuto comportare. Per limitare tali problematiche, Apple ha rilasciato, nel febbraio 2017, un nuovo aggiornamento (iOS 10.2.1), senza tuttavia avvertire che la sua installazione avrebbe potuto ridurre la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi”.
“Inoltre, Apple non ha predisposto alcuna misura di assistenza per gli iPhone che avevano sperimentato problemi di funzionamento non coperti da garanzia legale, e solo nel dicembre 2017 ha previsto la possibilità di sostituire le batterie ad un prezzo scontato”.
Cupertino si macchia di un’altra colpa (violando l’articolo 20 del Codice del Consumo). Fino a dicembre 2017, “non ha fornito ai consumatori adeguate informazioni su alcune caratteristiche essenziali delle batterie al lito, quali la loro vita media e deteriorabilità, nonché circa le corrette procedure per mantenere, verificare e sostituire le batterie”, in modo da conservare la piena funzionalità dei dispositivi.