(tratto dalla pagina fb del Gruppo Escursionistico Orientamenti, 28/11/2018)
Estate di San Martino sul centro Italia.
Ogni anno, il tradizionale modo di identificare il clima attorno alla data del Santo, che ricorre proprio oggi, 11 novembre, conferma di essere azzeccato. Non a caso, dopo il primo freddo, ecco verificarsi condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore, che ci accompagneranno per tutta la giornata.
Ebbene, già da Roma partiamo godendo dell’aria tersa del primo mattino. Ci sono nuovi amici con cui si stabilisce presto una bella sintonia e si amalgama bene la condivisione delle esperienze precedenti che abbracciano l’escursionismo, ma anche l’arrampicata sportiva. Ma c’è, anche, chi è alla prima escursione in montagna della sua vita!
Partecipanti esperti e neofiti, tutti insieme partiamo poco prima delle 10 seguendo il sentiero che ci condurrà verso il Monte Nuria, principale cima del Cicolano, a cavallo tra il Lazio e l’Abruzzo, splendido balcone del centro Appennino. La progressione è graduale ed equilibrata, ogni tanto intervalliamo qualche pausa per ricompattare il gruppo. Seguiamo dei fuori-sentiero, la zona la conosciamo bene e non ci sono problemi di visibilità.
Infatti, favoriti da un clima benevolo, apprezziamo lo spettacolo che il Nuria offre a tutto tondo. Senza difficoltà osserviamo tutte le principali catene appenniniche: dai Sibillini alla Laga, dal Gran Sasso alla Majella, dal Sirente-Velino al Terminillo… e, come se non bastasse, vediamo luccicare un lembo del mar Tirreno!
Unico (trascurabile) rammarico, è l’avvenuta perdita delle foglie dei faggi, che un po’ attenua i colori magnifici ed inconfondibili dei boschi in autunno. Ma gli appassionati di fotografia del gruppo non si perdono d’animo e, con un po’ di “ampiezza di vedute”, riescono a trovare scorci unici per le proprie reflex.
Conversazioni alternate a momenti più riflessivi e personali inframezzano la giornata che scorre serena. In fondo l’autunno ci invita al raccoglimento e per noi la montagna rappresenta un terreno privilegiato per viverlo. In cima, con assenza di vento e cielo terso, respiriamo la leggerezza della salita, quel benessere psicofisico che va oltre qualsiasi stanchezza del corpo. Un panino, una barretta energetica, della frutta secca, le foto di rito, e le immancabili risate. Si riparte per la discesa, prendendo un fuori-sentiero che, lungo la panoramica cresta prima e nel fitto bosco poi, ci condurrà diretti verso Pian di Cornino, gemello minore di Pian del Rascino.
Rientriamo con il primo buio alle auto. “Dove andiamo la prossima volta?”, è la domanda ricorrente.
In effetti, già ci manca la “prossima volta”.
Geo sale!
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