VIDEO | Alpinismo e Montagna: una Via di Ascesi

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Nel corso dei secoli sono state diverse le vie di realizzazione interiore che sono state offerte all’uomo per questa ascesi. Se è vero che là dove esiste una volontà esiste anche una Via, allora bisogna ricercare e dar vita a questa volontà, sarà poi essa che ci metterà sul giusto cammino.

Poniamo dunque attenzione ad esperienze di grande formazione e disciplina interiore come la montagna e la pratica alpinista, con lo spirito libero e volenteroso di chi vuole veramente e autenticamente comprendere e sperimentare, provare su di sé, ricercare quelle sensazioni da esperienze raccontate dai vari alpinisti, come Walter Bonatti, soprannominato «il re delle Alpi», una delle figure più eminenti dell’alpinismo mondiale, e di tutti coloro che fanno sul serio della montagna, che scalano, che superano creste, pareti, strapiombi, canali gelati e cornici e vanno a far propria una specie di comune modo d’essere.

La montagna invita spiritualmente al ritorno alle origini, al raccoglimento, alla solitudine, insegna il silenzio, disabitua dalla chiacchiera, dalle parole inutili, essa semplifica e interiorizza, bada all’essenziale.

La montagna è qualcosa di più di un’avventura sporadica e di una passeggera emozione, è senso profondo di quella libertà più che umana che non significa evasione, è disciplina interna, è stile di un’azione precisa che rifugge dalla retorica e dal gesto, concentrazione lucida conforme allo scopo.

Nella storia dell’uomo le vette della montagne sono state identificate come sede divina, ma non in quanto queste fisicamente le contenessero ma in quanto l’uomo che le affronta per dominarle, nella più pura volontà, ritrova nel percorso metafisico che compie quella piccola parte del Sé che lo accomuna al Divino. La conquista della vetta fisica nell’azione porta al superamento dell’uomo moderno borghese che è insito in ognuno di noi, per andare incontro a ciò che prima di stare di fronte a noi, come manifestazione sensibile, si palesa come modo d’essere della nostra interiorità, in quell’angolo della nostra anima che è parte di un mondo sovrasensibile che aspetta solo di essere scoperto.