Delirio radical-chic: Oliviero Toscani, “Il vino del contadino fa schifo, per fare buone bottiglie bisogna andare contro la natura”.
Il celebre fotografo, (immeritatamente) famoso per le sue provocazioni stilistiche spesso al limite della blasfemia, ha raccontato al Vinitaly la sua esperienza come produttore di vino. Perché, si sà, quando si è ricchi e si è radical-chic si “deve” diventare prima o poi dei produttori di vino, perché di moda. Ed ecco la grande intuizione di Toscani: il vino naturale (e la natura stessa) fanno schifo, perché per fare del vino buono bisogna andare contro la natura. Potrebbe sembrare una provocazione forte ma innocua e, invece, sottende un pensiero sempre più diffuso nella modernità che è sempre più aggressiva nei confronti di tutto ciò che è “naturale”. Come, per esempio, dimostrato dalla recente campagna d’odio contro la famiglia “naturale” in quel di Verona.
Siamo convinti che la natura (in termini di principio assoluto “mater matrigna”) vada governata ed elevata a un più alto livello, divenendo strumento per l’affermazione di una più alta visione del mondo, perché siamo convinti che il corpo/natura senza l’anima e lo spirito non possa essere un principio a sé stante ed autosufficiente. Tuttavia, mai penseremmo che bisogna andare aprioristicamente contro la natura in nome di un malcelato transumanesimo che è poi il sottofondo sempre presente nelle parole di questi boriosi radical-chic professionisti della provocazione a senso unico.