*** NOVITÀ EDITORIALE ***
L’epica dei Cieli e dei Mari 
Titolo completo: L’epica dei cieli e dei mari
Autore: Julius Evola
Anno: 2019
Pagine: 134
Il libro: La presente antologia raccoglie gli articoli pubblicati da Julius Evola tra il 1932 e il 1938 su L’Ala d’Italia e l’Italia Marinara, riviste che si occupavano, rispettivamente, di aviazione e di navigazione, uniti ad altri contributi a tema apparsi su Il Regime Fascista. Da queste pagine emergono chiarificazioni e indirizzi per saper vivere e approcciare la pratica del volo e della navigazione con un’attitudine eroica, virile e olimpica, al fine di cogliere, in tutti gli aspetti dell’esistenza, una personale opportunità di arricchimento interiore.
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Exempla 
Titolo completo: Exempla. L’ideale eroico nell’epica greca e romana.
Autore: Mario Polia
Anno: 2019
Pagine: 240
Il libro: Queste pagine si propongono di guidare il lettore alla riscoperta dell’eredità spirituale europea: far conoscere e amare le radici culturali, il profumo e la bellezza dell’anima dell’Europa per riconoscere in essa, e attraverso essa, la nostra identità e intravedere gli orizzonti di un nostro auspicabile futuro che germogli dalle nostre radici. Dedicata alla Grecia e a Roma, questa antologia di testimonianze tratte dalle fonti antiche, tra le quali primeggiano Omero e Virgilio, è stata ordinata attorno ai valori ideali cantati dai vati e incarnati dagli eroi. Come la fiamma evoca dalla materia combustibile la potenza ignea in essa racchiusa, gli exempla contenuti in queste pagine possiedono il potere di suscitare il ricordo della nostra appartenenza culturale e spirituale, un ricordo capace di far fluire nella mente e nell’anima il vasto e profondo anelito a una vita votata alla bellezza, all’altezza, alla luce.
Mistica della Rivoluzione Fascista 
Titolo completo: Mistica della Rivoluzione Fascista.
Autore: Niccolò Giani
Anno: 2018
Pagine: 240
Il libro: Dalla recensione di Rutilio Sermonti alla prima edizione
«[…] Del Giani possono leggersi numerosi articoli, scritti dal 1932 al fatale 1941, in cui la natura mistica erompe al calor bianco, collocando tutto il resto su un piano secondario e, in fondo, anche opinabile. Ma più ancora ci rivela tutto il suo stile di vita e la sua stessa morte. La mistica è coerenza assoluta: non ammette contraddizioni. E, se è vero che essa non si può enunciare come un progetto o come un teorema, ma si può soltanto vivere, l’opera recensita consegue certamente il risultato di farci intendere come essa illumini e non contrasti nessuno dei concetti a noi cari. Così quello di ‘Tradizione’, di cui Giani scrive […]: “Il Fascismo è un richiamo violento alla Tradizione, non è un ritorno o una ripetizione. Per noi fascisti, la Tradizione è (…) e non può essere che dinamica. Altrimenti si parlerebbe di conservatorismo e di reazione”. […] Il libro va letto tutto e in pensosa solitudine, per respirare lo spirito che sottende tutti gli interventi […]. Si troverà in esso anche un’esortazione oggi attualissima, nello smarrimento generale del mondo liberaldemocratico».
Dall’introduzione della Comunità Militante Raido alla seconda edizione
«Gli eroi, si dice, son tutti giovani e belli. Non è vero. Gli eroi non sono tutti uguali, alcuni hanno una personalità e dei meriti così forti che superano tutti gli altri. E? questo il caso di Niccolò Giani, domenicano del Fascismo, eroe fra gli eroi. Quando curammo la prima edizione di Mistica della Rivoluzione Fascista (Il Cinabro, Catania 2010), infatti, non volemmo limitarci ad un semplice tributo a Giani, a un’operazione nostalgica o, peggio ancora, commerciale. L’idea di una raccolta integrale degli scritti di quell’illustre sconosciuto che codificò la Mistica Fascista, semmai, nacque dall’esigenza di rispondere ad una domanda ineludibile: che cosa fu il Fascismo? In molti, nel tempo, si sono cimentati offrendo interpretazioni interessanti e stimolanti – a volte – o, molto più spesso, del tutto fuori bersaglio. Noi, che come militanti politici proprio dall’esperienza storica del Fascismo siamo partiti per approdare ad una Weltanschaaung che si chiama Tradizione, quando poi ci siamo imbattuti in Giani, in Guido Pallotta o in Berto Ricci, ci siamo in realtà ricongiunti al Fascismo ma, finalmente, in una dimensione più completa, autenticamente ortodossa perché universale e romana. L’incontro con la Scuola di Mistica Fascista dirime, infatti, molte delle incomprensioni e delle letture a senso unico del fenomeno fascista – fatte sia da destra che da sinistra – perché obbliga a tornare al cuore di questo, impone il riconoscimento dell’essenzialità, di ciò che è centro e non periferia all’interno del Fascismo»
L’Autore
Niccolò Giani (Muggia, 20 giugno 1909 – Mali Scindeli, 14 marzo 1941) è stato un giornalista italiano, fondatore della Scuola di mistica fascista. Giani svolge i suoi primi studi a Trieste per poi trasferirsi alla facoltà di Giurisprudenza di Milano dove si iscrive ai Gruppi Universitari Fascisti (GUF). Nella primavera del 1930 fonda con Arnaldo Mussolini, la SMF Sandro Italico Mussolini. L’anno dopo ne diventa direttore ma si dimette da questa carica per incomprensioni con gli organi del Partito Nazionale Fascista, continuando a collaborare con i maggiori giornali e riviste dell’epoca quali Il Popolo d’Italia e Gerarchia. Nel 1934 ottiene la libera docenza in Diritto del lavoro e previdenza sociale e quindi la cattedra di Storia e dottrina del fascismo all’Università di Pavia. Nel 1935, dopo essersi sposato, parte volontario per la guerra d’Etiopia arruolandosi col grado di capo manipolo della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale nel CXXVIII Battaglione Camicie Nere ‘Vercelli’. Per questa impresa viene insignito di una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Rientrato in Italia nel 1936, Giani diventa direttore del giornale Cronaca Prealpina e riassume la carica di direttore della Scuola di Mistica Fascista dando vita alla rivista mensile della Scuola Dottrina Fascista che ben presto ne diventa l’organo ufficiale. Nel periodo che precede la Seconda guerra mondiale collabora con diverse testate, tra cui Tempo di Mussolini, Libro e Moschetto, ecc. Allo scoppio della Guerra viene inquadrato nell’XI reggimento alpini; prende parte alla battaglia delle Alpi Occidentali contro la Francia, venendo decorato con la medaglia di bronzo al valor militare. Nel febbraio del 1941 riparte come volontario per la campagna di Grecia, dove muore il 14 marzo 1941 nella battaglia per la conquista della Punta Nord del Mali Scindeli. Il Ministero della Guerra gli conferisce alla memoria la medaglia d’oro al valor militare. Propugnatore di un Fascismo Universale e Integrale dimostrò l’armonia tra pensiero e fede, la continuità tra dottrina ed azione. Incurante di interessi e vantaggi personali seppe indicare, soprattutto ai più giovani, la fede nella Rivoluzione ‘continua’, che si concretizza nell’inarrestabile rettificazione spirituale e politica dell’uomo fascista. Libero da ogni esibizionismo e retorica riuscì ad essere un esempio e un punto di riferimento, non solo ideale, per tante generazioni di Italiani.
L’Esempio
Niccolò Giani cadde sul fronte greco nello slancio del combattimento trasfigurato ormai nell’eroismo muto. Dimostrò con la vita affermata oltre la morte, l’armonia tra pensiero e fede, la continuità tra dottrina ed azione, e della autentica Rivoluzione rimane il puro rappresentante della giovinezza nuova: per questo il suo esempio sarà il seme fecondo dell’aspro cammino di domani. Seppe con l’azione indicare la strada, con l’intransigenza insegnare l’esempio. I ‘tesserati’ furono i suoi avversari. Combatté contro di essi, contro i falsi, i presuntuosi, gli esibizionisti, i retorici, gli arrivisti; contro coloro, insomma, che considerarono la Rivoluzione come un atto di ordinaria amministrazione, sfruttabile per fini personali.
L’Indice
Premessa
Introduzione alla seconda edizione
Nota bibliografica
* * *
Fernando Mezzasoma
Niccolò Giani discepolo di Arnaldo
Arnaldo Mussolini
Decalogo dell’Uomo Nuovo
Niccolò Giani
La marcia ideale sul mondo della Civiltà fascista
Generazioni di Mussolini sul piano dell’Impero
Civiltà fascista civiltà dello spirito
Aver Coraggio
A difesa dell’Europa
Fuori La mistica come dottrina del fascismo
Le due Europe
Mistica del fascismo,
Corporativismo e Autarchia
Il Centro di preparazione politica per i giovani. Fucina di Campioni della Rivoluzione
Valore primordiale del ‘Covo’
I soliti imbecilli
L’equivoco
Perché siamo dei mistici
Il volto della guerra
Testamento spirituale al figlio
Niccolò Giani: Presente!
Bibliografia essenziale su Niccolò Giani e la Scuola di Mistica Fascista
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Meditazioni delle Vette 
Autore: J Evola
Anno: 2002
Pagine: 208
Il libro: La predilezione di Julius Evola per le altezze spirituali e per le vertigini metafisiche del pensiero ebbe una controparte concreta e pratica: il filosofo tradizionalista praticò negli anni Venti e Trenta l’alpinismo più audace con scalate di sesto grado superiore e arrampicate sui ghiacci, cosa che nel mondo della cultura lo accomuna a personaggi come Aleister Crowley e Dino Buzzati. Di queste sue esperienze scrisse su pubblicazioni specialistiche (La rivista mensile del Club Alpino Italiano) e sulla stampa diretta a lettori generici (i quotidiani Il lavoro d’Italia, Corriere Padano, Il Regime fascista, Roma), non solo trasfigurandole magistralmente alla luce del mito, del simbolo e di una spiritualità superiore, ma anche collegandole alla vita quotidiana, alle trasformazioni della società e ad un nuovo modo di intendere la politica.Nella quinta edizione riveduta, corretta e ampliata di questa antologia, apparsa per la prima volta nel 1974 con l’approvazione dell’Autore, si troveranno 20 testi apparsi fra il 1927 e il 1942, più due del dopoguerra, quando il filosofo era ormai immobilizzato, che permettono di annoverare Meditazioni delle vette (che ha avuto traduzioni in spagnolo, francese e inglese) fra i «classici» della letteratura di montagna, anche se sui generis.Questo tipo di esperienza, afferma più volte Julius Evola, è insieme azione e contemplazione, una efficace reazione – sempre che «l’alpinismo non equivalga a professione della montagna» (1933) – per fronteggiare positivamente gli aspetti negativi del mondo attuale.«Nella civiltà moderna, tutto tende a soffocare il senso eroico della vita. Tutto tende alla meccanizzazione, all’imborghesimento, all’accomunamento regolato e prudente di esseri fatti di bisogni e ognuno insufficiente a sé medesimo: il dèmone della metropoli pietrifica ogni vita, sincopa ogni respiro, contamina ogni fonte» (1927). Ma andare in montagna non vuol dire affatto «caccia all’emozione per l’emozione stessa, che provoca, specie in America, ogni sorta di stravaganze e frenesie» (1936). Viceversa, contro ogni deleterio turismo di massa, contro ogni banale «amore della natura» e contro ogni frivolezza snobistica, «la montagna insegna il silenzio, disabitua dalla chiacchera, dalla parola inutile, dalle inutili, esuberanti effusioni» (1942). Un libro sorprendente per chi non conosce questo aspetto di un pensatore che si riteneva confinato fra esoterismo e tradizionalismo: Meditazioni delle vette gli aprirà nuovi orizzonti speculativi e gli farà apprezzare una prosa educativa e profonda degna del miglior «giornalismo culturale».
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Il mistero imperiale del Graal 
Autore: Mario Polia
Anno: 2007
Pagine: 176
Il libro: Al Graal, e ai miti ad esso collegati, sono stati dedicati nel corso degli anni innumerevoli saggi, fino al recente caso letterario del Codice da Vinci.
Purtroppo nella maggior parte dei casi si tratta di volgarizzazioni o di banalizzazioni pseudo-esoteriche che rendono un ben misero servizio a questo simbolo bimillenario di così grande importanza e suggestione.
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Thule – Il Sole ritrovato degli Iperborei
Autore: J. Mabire
Anno: 2007
Pagine: 361
Il libro: Se gli uomini desiderano ritrovare un giorno il mondo degli iperborei e divenire simili agli dei, è verso Nord che devono spiegare le loro vele e agitare i loro remi. Laddove il Settentrione e l’Occidente si incontrano, il sole non tramonta. Partire per Thule non significa soltanto navigare verso l’isola misteriosa che gli antichi avevano consacrato terra dell’origine e della saggezza, ma anche scoprire, al di là del mondo conosciuto, il segreto stesso della vita. Navigare verso Nord vuol dire ritrovare il segno primitivo del Sole e la fede dei nostri più lontani antenati, gli iperborei. Il percorso che Jean Mabire racconta in queste pagine non è un semplice viaggio, ma una vera e propria ricerca, profonda e personale, di Thule e delle nostre origini. Accompagnando Pitea di Marsiglia verso un paese che, per lui, non può che essere l’Islanda, l’autore tenta di risolvere il grande mistero del nostro mondo: Atlantide. Senza esitare, egli situa il continente scomparso nel luogo dove sorge un’altra isola sacra, Helgoland; e sempre seguendo le orme di Pitea, che diventa il suo fidato timoniere, ripercorre le tappe salienti della nostra civiltà, i momenti cruciali della nostra storia, e descrive l’evoluzione della coscienza religiosa occidentale, che ci ha progressivamente allontanato dai nostri antenati nordici.Ma l’universo di Atlantide e di Iperborea non è sparito in seguito a qualche cataclisma cosmico. Lo spirito di Thule continua a vivere nei segreti degli ordini cavallereschi o dei gruppi iniziatici, il più misterioso dei quali è senza dubbio la famosa Società Thule, che svolse un ruolo di grande importanza nella vicenda della rivoluzione di Monaco del 1919, e che raccolse attorno a sè un gruppo eterogeneo di individui, tra cui Hitler e altri futuri gerarchi nazisti. C’è anzi chi sostiene che il nazismo nasca da lì. Ma è vero il contrario: fu proprio il nazismo a perpetrare ai danni di Thule l’ultimo tradimento. Jean Mabire ne rivela qui i segreti, ricostruendo i caratteri essenziali del paganesimo nordico e rievocando l’aspra lotta tra il Martello di Thor e la Croce di Cristo. L’AUTORE JEAN MABIRE (1927-2006) è stato un importante storico e giornalista politico appartenente all’estrema destra francese.
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