• PENSIERI DI MARCO AURELIO • carattere romano, stile militante – 4

2012

Pensieri – Marco Aurelio – LIBRO VI
Ciò che non giova all’alveare, non giova neppure all’ape.
Contento tu, contenti tutti!” recita il mantra che spesso e volentieri ripetiamo a noi stessi a chi ci sta intorno, con lo scopo di trovare una giustificazione e un compromesso rispetto alla disarmonica volontà dei nostri istinti egoistici: pur di non turbare gli animi e di mantenere la “tranquillità” tanto borghese, si tende a darsi ragione, a mettere la testa sotto la sabbia. E si tira a campare così. Tutto ciò, in nome del più codardo individualismo.
E’ proprio questo individualismo imperante nella società attuale che spinge ogni uomo a badare solo al proprio orticello e chissenefrega se intorno tutto crolla e va in malora: apparentemente va tutto bene. Così, non si guarda al di là dello steccato che recinta il proprio status perché “non è cosa che mi riguarda”, o almeno “finché non mi coinvolge…”.
Ma è proprio questo individualismo la cattiva strada che non giova a nessuno e che conduce lontano dalla Gioia autentica, alla vera Pace interiore.
Infatti la Vera felicità del singolo può esistere solo in funzione alla sua organicità nel TuttoE per tutto non intendiamo “la gente”, “il popolo”, etc. perché la nostra non è una visione collettivistica, che passa dall’individualismo dell’uno all’individualismo dei molti.
Il Tutto cui ci riferiamo non è un accumulo di egoismi, ammassati e stivati all’interno dello stesso container in una discarica abbandonata, ma un Tutto che trascende il numero e la materia, una Comunità Organica alla Luce della Tradizione, che come un organismo, ha arti e e organi con una propria specifica funzione e che sviluppano nel migliore dei modi le proprie peculiarità rispetto a ciò che gli compete: fanno quello che devono fare.
Pertanto prima di agire, è necessario domandarsi non tanto se l’atto che compiremo sarà utile a noi, e nemmeno se sarà utile all’ego altrui, ma domandiamoci invece se è un atto organico a ciò che è Vero e Sacro, domandiamoci se è giusto compierlo questo atto e poi, se cosi è, con distacco agiamo, perché solo in quel caso allora sarà vero che il resto non importa.