Bobby Sands, spuntano foto mai viste dell’eroe irlandese

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Trovate per caso dal leader dello Sinn Fein Gerry Adams, si tratta con ogni probabilità dell’ultima foto scattata all’eroe di Long Kesh, Bobby Sands. La forza di questa foto, oltre a restituirci una immagine viva e gioiosa del militante repubblicano, sta anche nel momento storico del suo ritrovamento: nella fase più calda della Brexit. L’uscita della Gran Bretagna dall’UE, infatti, ristabilirà con ogni probabilità le frontiere fra le contee del nord Irlanda e l’Irlanda con tutto ciò che ne potrebbe conseguire, alzando nuovamente il livello dello scontro fra i combattenti repubblicani che non hanno ancora deposto le armi e le truppe britanniche.

 


(tratto da www.repubblica.it)

Un volto riemerge dal passato dell’Irlanda del nord. Un giovane che marcia fiero e concentrato sventolando l’antica bandiera irlandese, verde con l’arpa celtica. Sono le foto inedite di Bobby Sands ritrovate per caso nell’archivio di un fotografo francese durante le ricerche per l’ultimo libro di Gerry Adams, leader del partito repubblicano Sinn Féin. Quel volto dai lineamenti affilati, circondato dai lunghi capelli scuri, è diventato nei decenni un’icona del movimento indipendentista delle sei contee dell’Ulster. Simbolo di una resistenza non violenta finita tragicamente nel carcere di massima sicurezza di Long Kesh a Belfast nel momento più buio dei Troubles, il trentennio ‘60-’90 in cui guerriglia, attentati e repressione sanguinosa scavarono un solco profondo tra le comunità cattolica e protestante, e con il governo di Londra, superato solo con l’accordo del Venerdì Santo 1998. Le immagini del fotografo francese Gérard Harlay furono scattate l’8 agosto del 1976, durante una grande marcia di protesta. Pochi mesi prima, il governo britannico aveva abolito lo “Special category status”, il riconoscimento dello status di detenuti politici per gli arrestati dei Troubles. Una misura che di fatto spogliava i guerriglieri dell’Ira di condizioni carcerarie agevolate. Alla marcia che si snodò nelle strade di Belfast ovest quell’8 agosto in prima fila dietro gli sbandieratori c’era una delle leader più carismatiche del movimento, Maire Drumm, vicepresidente del Sinn Féin e leader dei battaglioni femminili. Anche lei, nell’ottobre successivo, sarebbe morta, assassinata in ospedale da lealisti protestanti travestiti da medici. E proprio facendo ricerche su Drumm per il libro che le ha da poco dedicato (“Una visionaria, cuore ribelle”), Gerry Adams ha scoperto le foto inedite di Bobby Sands. Il 27enne Robert Gerard Sands era allora un membro dell’Ira, l’ala armata del movimento repubblicano. Pochi giorni dopo la grande manifestazione manifestazione di Belfast, decine di partecipanti vennero arrestati, compresa Maire Drumm. Cinque settimane dopo la marcia, Sands finì di nuovo a Long Kesh, con una pena a 14 anni, senza status di detenuto politico. Si unì subito alla “blanket protest” (rifiutando di indossare le divise carcerarie i detenuti si coprivano solo con le coperte). Poi passò alla “dirty protest” (urinare e defecare per terra) fino allo sciopero della fame, che cominciò il 1 marzo 1981. Un mese dopo Sands venne eletto al Parlamento britannico con il Sinn Féin. Morì il 5 maggio, seguito pochi giorni dopo da altri nove militanti dell’Ira che si erano uniti al digiuno. Le immagini del sbandieratore dal passo deciso sono forse le ultime da uomo libero del giovane guerrigliero, diventato per molti il martire della guerra civile dell’Irlanda del nord. Una guerra sepolta da 20 anni, che ora torna come un fantasma nelle diatribe infinite sulla Brexit, tutte centrate proprio sui confini di questa piccola terra dalla storia tormentata.