
Anche il gigante della Silicon Valley ha creato il proprio sistema di interscambio monetario; e i risultati di questa operazione potrebbero essere maggiori di quelli che furono di Amazon col suo contributo al consumismo globale.
Se è vero infatti che Amazon ha facilitato enormemente la capacità dei consumatori di soddisfare qualsiasi capriccio venisse loro in mente, nessuno come Facebook conosce i dati e i gusti dei propri utenti.
Funzionava così: un’azienda pubblicizzava il proprio prodotto su Facebook, attingendo alle infinite informazioni del suo database, mostrando contenuti ammiccanti ai potenziali clienti, i quali venivano rimandati ad un e-commerce o un negozio fisico.
Da oggi anche Facebook potrà farci pagare con sempre maggiore rapidità i bisogni e i desideri che esso stesso ha contribuito a generare in noi, eliminando un ulteriore e “fastidioso” passaggio del processo di compravendita tradizionale.
Viviamo in un mondo in cui, senza accorgercene, veniamo tracciati, profilati, targettizzati. Il capitalismo moderno, sempre più liquido e digitalizzato, necessita di sempre maggiore velocità. Velocità nel soddisfare i fugaci bisogni materiali, velocità nel crearne di nuovi.
Cosi spesso capita che Facebook ci mostra contenuti allettanti e risveglia in noi desideri latenti di cui non avevamo neanche mai parlato e di cui nemmeno ci rendevamo conto.
E ora hai anche lo strumento per risolvere immediatamente questo prurito! Hai il fattorino sottopagato che ti consegna in giornata, e se ti fa aspettare qualche minuto in più del necessario un drone è subito pronto a sostituire “l’inefficiente” componente umana. Tutto per poterti farti consumare sempre di più, sempre più velocemente.
Ma ehi! Vuoi mettere la comodità?! Questo è il progresso gente!