(a cura della Comunità Militante Raido)
In Roma antica, la rubrica era la singola disposizione normativa di una legge popolare così chiamata perché il suo titolo era scritto usando la terra rossa (in latino ruber), in contrapposizione all’editto del pretore che era invece scritto su una tavola bianca detta album. Un noto adagio giuridico romano recitava res iudicata facit de albo nigrum e cioè «la sentenza che definisce il giudizio (la ‘cosa giudicata’) trasforma il bianco in nero». La certa definizione dell’incerto equivaleva a scrivere “nero su bianco“.
Scrivere nero su bianco per i Romani significava infatti fissare parole sopra lo spazio e conservarle nel tempo. Le epigrafi, dal greco ἐπιγραϕή sostantivo derivato dal verbo ἐπιγράϕω («scrivere sopra»), erano iscrizioni per lo più in prosa, incise nel bronzo o nel marmo e collocate su tombe in memoria di un defunto o poste altrove a commemorazione di uomini illustri o particolari avvenimenti.
Con l’inaugurazione di questa nuova rubrica “SCRIPTA MANENT” la redazione di Azione Tradizionale vuole ritagliarsi uno spazio dove riproporre le più significative iscrizioni ed epigrafi del passato, prossimo o remoto, motti in lingua latina o in italiano volgare che, incisi sulla pietra dalla mano dell’uomo, hanno lasciato nel tempo significati profondi, moniti atemporali, messaggi eterni che, fissandosi nello spazio, sfidano tutt’oggi il tempo fino quasi a superarlo.
Dal prossimo martedì, qui su AzioneTradizionale.com!