
«Grande educazione dunque è essere padroni del corpo». «Spesso per la guarigione tagliamo alcune membra: ma per l’anima sii pronta a recidere tutto intero il corpo». Ché «non esitare anche a morire per quelle cose per le quali vuoi vivere». «Di ogni impulso quindi sia guida la ragione, la quale tiene lontani da noi i despoti terribili [25] e senza dio». Perché «è ancora più orribile essere servo delle passioni che dei tiranni»: «chi si lascia dominare dalle passioni è impossibile sia libero». «Quante, infatti, passioni dell’anima, tanti crudi despoti anche»
PORFIRIO, LETTERA A MARCELLA, 34 (a cura di A.R. Sodano, Rusconi)