PENSIERI DI MARCO AURELIO – carattere romano, stile militante – 28

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Pensieri – Marco Aurelio – LIBRO IX
“Oggi ho evitato ogni tipo di contrarietà, perché esse non erano fuori di me, ma dentro, nel giudizio che ne davo.”
Quotidianamente siamo portati ad essere ampiamente condizionati da eventi che si realizzano al di là del nostro potere.
Quotidianamente siamo portati a reagire alle azioni che vengono indirizzate nei nostri confronti dalle persone con cui ci interfacciamo.
Quotidianamente siamo portati ad essere suggestionati dai pensieri che i mezzi di comunicazione inducono in noi e nelle persone attorno a noi.
Ma tutto ciò che accade, tutto ciò che ci colpisce, tutto ciò che tenta di insinuarsi in noi è veramente padrone di dirigere il nostro agire?
Solo se glielo permettiamo!
È infatti la prospettiva con cui scegliamo di vedere una determinata situazione che stabilisce il modo in cui esso può condizionarci.
Un fatto che, preso in modo singolare e limitatamente contestualizzato, può apparire negativo o insignificante, se lo osserviamo invece da una prospettiva superiore è possibile scoprirne la trama.
Comprendendo da dove esso sia derivato e dove possa diramarsi nel futuro, esso apparirà sotto una nuova e diversa luce.
Allo stesso modo una suggestione che ad un primo impatto risulta generare pensieri piacevoli, procedendo nella stessa modalità di analisi può rivelarsi come una serpe in seno che si insidia nella mente per poi condurla lontano dal retto agire.
È dunque fondamentale che ognuno di noi compia questa azione di discernimento, mantenendo sé stesso vigile e lucido a guardia della propria Cittadella interiore.
Per farlo è necessario agire senza badare ai frutti della propria azione, nel totale distacco impersonale perché solo cosi potremo far sì che “ciò su cui non si può nulla, nulla possa su di noi” (J. Evola).
Solo così, se Dio vuole, non daremo giudizi e saremo liberi di agire secondo drittura, aderendo ai Principi della Dottrina e per compiere degnamente il nostro dovere.